martedì 22 gennaio 2013

Come è cambiato (in peggio) il nostro Comune. Riflessioni sulla teoria del "Basiliano cresce..." - PARTE 2

Viene ripreso un tema già trattato in un precedente post.

Rileggendo il numero unico dell'anno 1991 di "Basiliano notizie", notiziario pubblicato a cura dell'Amministrazione comunale, mi ha fatto riflettere un articolo di Guerrino Novelli, allora assessore, intitolato "Particolare attenzione verso le attività produttive". E' d'obbligo premettere, per evitare fraintendimenti, che non intendo entrare nel merito dell'analisi fatta né delle proposte presentate. L'obiettivo è quello di dimostrare come, rispetto a certe idee di sviluppo del Comune, esistessero buone premesse, completamente tradite da chi ha amministrato negli anni successivi. Non avendo esperienza matura di quegli anni non posso che basarmi su quanto leggo e sulla realtà che osservo. Personalmente mi trovo a condividere il fine cui sembrava tendere l'amministrazione di allora (almeno in parte).
Riporto un pezzo di quell'articolo per far capire quali siano i passaggi, a mio avviso, più significativi:

…si può dire in definitiva che economicamente parlando Basiliano non è assolutamente da considerare prevalentemente agricolo. Con queste convinzioni ci si è mossi già nella passata tornata amministrativa varando importanti strumenti di competenza comunale e finalizzati alla salvaguardia del tessuto commerciale esistente, favorendo gli strumenti per un possibile miglioramento delle strutture e quindi dell'offerta commerciale, affinché il consumatore locale possa trovare in loco e senza spostamenti prodotti di qualità e prezzo. È stato varato un Piano comunale per il commercio che tende a razionalizzare la rete distributiva esistente favorendo l'associazionismo fra commercianti, dando ampie possibilità incrementali a coloro che unendosi intendono creare strutture al passo con i tempi, tutelando comunque la presenza dell'offerta commerciale di base in ogni frazione...

Senza comprovare o confutare le parole scritte, paragono quelle proposte alla realtà dei fatti nell'anno 2013. Basiliano è privo di un piano per il commercio aggiornato ed integrato dal piano del traffico. Tuttavia, se anche vi fosse, terrebbe prevalentemente conto degli insediamenti commerciali sulla SR Pontebbana, prevedendo per i centri storici la facoltà d'iniziativa privata libera per la maggior parte delle attività commerciali. Un nuovo piano del commercio, a mio avviso, non risolverebbe in alcun modo la situazione di difficoltà vissuta dai commercianti ed artigiani locali. Si può legittimamante ritenere che, nei primi anni '90, il Piano del commercio fosse orientato a guardare i paesi ancora come luogo degli affari e degli scambi commerciali. Il fenomeno dei grandi centri commerciali era agli inizi e l'offerta di beni di consumo non aggrediva il cittadino come negli anni a seguire.
In un passaggio successivo viene proposta una soluzione i cui contorni non mi sono chiari ma che ha un certo fascino.

...dovrebbe prendere corpo nel 1991 il famoso Centro Commerciale Integrato che all'origine doveva fornire ampie possibilità agli operatori locali di fare effettivamente un salto di qualità verso il settore certamente più impegnativo della grande distribuzione. Alcuni commercianti hanno approfittato di questa opportunità che si era ipotizzata interessante perché inserita in un territorio vergine per questa attività, altri invece per diversi motivi hanno abbandonato l'iniziativa. Restano ancora ampie possibilità di unirsi all'iniziativa da parte degli operatori locali.

Purtroppo sappiamo, invece, che il Centro commerciale, sorto in era Pertoldi, anziché integrare ha mortificato gli interessi economici di commercianti ed esercenti. Se si trattasse solo di questo, mi si potrebbe contestare che il mercato ha certe regole a cui bisogna sapersi adattare. Senza dubbio questo è vero. Tuttavia mi sarei aspettato un contestuale investimento, almeno di idee (come quella dell'articolo citato), per evitare che il tessuto economico locale, composto prevalentemente da piccoli imprenditori di Basiliano, si riducesse allo stremo.

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