giovedì 29 dicembre 2011

Piano delle strategie del Mediofriuli

I comuni del Mediofriuli hanno commissionato uno studio sulle caratteristiche peculiari del territorio, con il fine di favorire interventi sinergici mirati ad uno sviluppo turistico, edilizio e sociale uniforme. Il progetto è di notevole fascino sebbene presenti inconvenienti non trascurabili. Il passaggio ad un programma di interventi spetta alla politica. Che ci sia già un punto di partenza favorirà certamente i propositi futuri.







domenica 18 dicembre 2011

La riscoperta della cultura politica per una nuova classe dirigente - Marco Del Negro

Da molti anni l'attività amministrativa di sindaci ed amministratori locali ha valicato i confini della politica per rifugiarsi nella convinzione che, a certi livelli, non vi siano schieramenti che tengono. L'errore contenuto in una simile considerazione è quello di ritenere la politica come mera espressione dei disvalori di parte dell'attuale classe dirigente, corrotta, dequalificata e sicuramente non all'altezza di oneri ed onori. In realtà bisognerebbe considerare la politica, e non i partiti, come fondamento del fare amministrativo. La politica come origine di ogni cosa è figlia a sua volta dell'uomo e del suo pensiero. Non vi è politica trascendente né entità sovrastante che possa condizionare certi sviluppi. La politica è fatta dagli uomini e diventa strumento degli stessi in chiave di traduzione delle sue istanze al servizio del popolo. La discriminante tra un amministratore capace ed uno meno risiede nel rapporto, manifesto o meno, che questi ha con la politica. Mentre il primo muove i suoi passi verso un'idea astratta, sicuramente irraggiungibile nei fini ultimi, ma feconda di frutti nel suo percorso, il secondo ritiene che quanto richiesto sia semplicemente conservare senza far troppi danni il fardello di cui ci si è fatti carico. Entrambe queste due figure hanno una degenerazione: nel primo caso abbiamo quei politici che ritengono disdicevole scendere a compromessi di qualunque fatta e cadono troppo spesso in uno sterile ostruzionismo, nel secondo nasce la figura del'amministratore "interessato". Questa figura, peraltro sempre esistita nella storia più o meno recente, assume nei piccoli comuni i panni di chi utilizza il proprio ruolo come prolungamento della sua attività personale. Il conflitto di interessi è purtroppo un male che colpisce la politica a tutti i suoi livelli. L'obiettivo deve essere quello di limitarne gli effetti, tenendo il lupo lontano dall'agnello, ad esempio, evitando che certi incarichi pubblici vengano ricoperti da soggetti che lavorano nel medesimo settore e che da una commistione pubblico-privato possono trarre benefici personali. Queste scelte passano solamente attraverso la volontà degli individui; non vi è la possibilità di escludere certe categorie di soggetti per non dover poi, di conseguenza, limitare la partecipazione alla vita politica ad esperti qualificati, e rinunciare così ad un arricchimento della gestione pubblica. La chiave di lettura è data dal livello e dalla qualità di cultura politica di chi è chiamato a svolgere funzioni di amministratore. L'obiettivo deve essere quello di creare una nuova classe dirigente che sappia guardare oltre il contingente ma non viva di utopie; che possa essere politica ma non sdegnarsi altezzosamente di fronte a problematiche particolari. Ed è proprio per questo che i partiti dovrebbero riscoprire una loro identità di base che permetta ai cittadini un facile riconoscimento ed ai rappresentanti da questi eletti, una miglior stabilità emotiva di fronte a decisioni rilevanti. Viviamo purtroppo una fase storica nella quale i partiti non hanno la capacità di guidare questa crescita perché articolati su logiche conservatrici che ne fanno degli strumenti per il facile controllo di una società statica. L'impegno è pertanto lasciato a singoli o gruppi di giovani che cerchino di formarsi autonomamente una propria preparazione culturale e politica. Saranno questi a candidarsi a rinnovare i modi di amministrare. Fuori e dentro ai partiti. Questo l'auspicio e questa la sfida.


Marco Del Negro

martedì 13 dicembre 2011

Borgo "Al Cjastelut" Organo

Nell'ultimo Consiglio comunale Lista Progetto ha richiesto il rinvio della discussione in merito al PAC della nuova lottizzazione di Orgnano. Convinti che sia necessario un ulteriore riflessione su un intervento a tal punto impattante, abbiamo preteso di discuterne, in Consiglio, dopo aver avuto modo di elaborare le nostre perplessità e le nostre soluzioni alternative.
Entro pochi giorni, pubblicheremo le nostre osservazioni.

Tangenziale Sud

Una delle ultime sedute del Consiglio comunale è stata convocata per discutere un tema che ha visto la luce per la prima volta nel lontano 1972 e che da allora, tra rinvii, nuovi progetti e archiviazioni per mancanza di fondi non si è allontanato di molto dai tavoli dei tecnici, che sui suoi dettagli hanno perso il sonno e fatto fortuna.
La Tangenziale sud è considerata un'opera strategica sin dagli anni settanta, quando la Pontabbana, attraversando paesi piccoli e grandi, rappresentava un limite ad una facile comunicazione sulla direttrice che unisce Udine-Pordenone ed indirettamente il Friuli occidentale agli innesti autostradali. Non è certo difficile convincersi delle ragioni che spingevano gli amministratori ed i politici di allora a riflettere su un'opera di questo tipo. E non è difficile cogliere le ragioni per cui anche a Basiliano maggioranze ed opposizioni abbiano sempre trovato un punto d'incontro nel ritenere l'opera indispensabile. Ne abbiamo testimonianza leggendo le carte dei Consigli comunali del 1986 e 1987.
Tuttavia, scorrendo gli sviluppi delle progettazioni sembra di scorgere una tendenza a prender per buono quanto già deliberato e sfruttare tale giustificazione per evitare nuovi ripensamenti. "se era strategica allora, lo è a maggior ragione oggi…". L'oggi in questione è tuttavia il 2011 e le condizioni viarie in questi decenni sono cambiate in maniera sostanziale. In primo luogo chi proviene da Trieste, se diretto a Pordenone, trova notevoli vantaggi a viaggiare fino a Portogruaro per poi imboccare l'A28; chi si reca ad Udine, da Pordenone e Codroipo, qualora abbia già optato per percorrere una strada statale decisamente trafficata, soprattutto nella zona di Casarsa e di Codroipo, troverebbe certamente giovamento dal poter evitare il passaggio attraverso Basagliapenta e Campoformido.
Da un punto di mero interesse localistico si dovrebbe esprimere un parere negativo alla realizzazione di un'opera altamente impattante come la blasonata Tangenziale Sud. Politicamente poi le scelte degli amministratori regionali, negli ultimi decenni, hanno manifestato notevoli deficienze strategiche nel pianificare la rete viaria che conta di unire il Friuli occidentale alla città di Udine ed alle industrializzate aree del manzanese. Gli investimenti, programmati lungo la SR Pontebbana, fatti di rotonde semaforiche e spazi commerciali, sono quanto di più distante si possa associare ad un proposito di rapita veicolazione di uomini e merci. La riduzione di sezione della Tangenziale supporta il dubbio che la valenza strategica dell'intervento abbia perso di smalto rispetto all'iniziale previsione. Per gli interessi precipui del nostro territorio, non riteniamo che la Tangenziale rappresenti un'opportunità di sviluppo bensì, oltre all'impatto ambientale, comporti lievi benefici ai soli abitanti di Basagliapenta ed Orgnano ma al contempo aggravi il transito lungo la SP 10, presso il semaforo di Basiliano e comprometta lo sviluppo economico commerciale di future attività imprenditoriali già consolidate o in fase i avvio.
Tuttavia ci siamo confrontati con le posizioni assunte negli anni da quanti ci hanno preceduto e, per non insterilire il nostro intervento in mera opposizione abbiamo cercato di cogliere quegli aspetti migliorativi presenti nell'attuale progetto e li abbiamo utilizzati a supporto del nostro voto in consiglio comunale. Sebbene l'impatto sia notevole, le ragioni dell'opera hanno raccolto i consenti di tutti gli amministratori (maggioranza ed opposizione) che ci hanno preceduto, a significare che si sia sempre creduto di agevolare in questo modo un maggiore sviluppo dei nostri territorio. Con il pensiero che si debba realmente iniziare a parlare di sviluppo dei nostri territori in termini di aggregazione funzionale prima e poi politica. Considerando il nuovo progetto come migliorativo rispetto ai precedenti in materia di impatto ambientale, seppur con tutte le riserve espresse, abbiamo espresso voto favorevole al parere come proposto dal Sindaco a seguito delle integrazioni puntuali emerse dalla discussione.

mercoledì 23 novembre 2011

Discussione preparatoria - proposta politica "Borghi e paesi. Prospettive di sviluppo urbanistico ed edilizio"

Questo post è scritto per condividere alcuni quesiti ai quali dare risposta mediante il confronto con professionisti del settore e grazie al contributo di commercianti, artigiani e residenti. L'obiettivo è quello di ottenere gli elementi per tradurre queste riflessioni in una concreta proposta politica da portare alla discussione dell'Amministrazione.
  • Gli strumenti urbanistici e di pianificazione del territorio di cui si sono dotate le Amministrazioni locali, sono sufficienti ed adeguati ad una corretta lettura e riproposizione delle caratteristiche architettoniche ed urbanistiche dei nostri borghi rurali? Ci sono appropriati Piani Particolareggiati che dettino le linee guida dei recuperi nei centri storici dei nostri paesi?
  • Che tipo di approccio alla pianificazione urbanistica del territorio propongono i PRGC.? Che tipo di relazione si propone tra il centro storico e la periferia urbanizzata? Quale delle due “situazioni” del costruito viene privilegiata; esiste e viene pianificata una equilibrata crescita?
  • Il degrado e l’abbandono dei borghi rurali, accompagnato dalla costante crescita e sviluppo delle edificazioni periferiche, fa pensare che non ci siano sufficienti politiche di incentivo al recupero del patrimonio esistente e che piuttosto si favoriscano anche in termini economici le nuove costruzioni, magari solamente con semplici azioni politiche di liberalizzazione delle zone edificabili.
  • Il restauro urbanistico dei borghi rurali dovrebbe essere anche pianificato nella logica dell’unità ambientale del territorio; ossia si deve ricostituire la relazione in essere tra territorio edificato e ambiente naturale circostante, ma esiste ancora l’ambiente naturale? E’ forse cambiato anche il paesaggio e dunque le relazioni che si costituiscono tra l’ambiente costruito e l’ambiente naturale?
  • Quali politiche per lo sviluppo ed il recupero dei borghi rurali stanno attuando gli Enti locali per incentivare la stessa popolazione autoctona nell’investire nei propri luoghi d’origine e di conseguenza nel mantenere vivi i borghi stessi, col conseguente recupero del patrimonio architettonico?
 
  

sabato 19 novembre 2011

Un sogno - Guido Sut

Vorrei dedicare questo breve spazio ad un sogno fatto la settimana scorsa che interessa tutti gli Italiani, ma anche gli abitanti del Comune di Basiliano. Mi sono trovato e non so com’ero capitato lì, in una stalla ristrutturata di una vecchia canonica disabitata (era stata un tempo una casa di contadini?). All’improvviso è apparsa una moltitudine di persone e tutta la stalla si è riempita di pagliericci: uomini, donne, bambini, bianchi, neri, perfino anche giovani disoccupati, cristiani, mussulmani, atei, sposati, conviventi che non erano stati né in Chiesa, né in Municipio, vi si sono stesi per trascorrere la notte.
Non mi ero accorto che lì vicino correva un fiume, ma all’improvviso nella stalla è entrata una valanga d’acqua che ha travolto i poveri letti.
Come succede nei sogni, ad un certo punto tutto si è fatto confuso. Ma ecco che, subito dopo, ho visto la turba di quelle persone dentro la canonica che senz’altro era più confortevole della stalla.
E poi ho visto tanta gente e c’erano pure tanti volontari, con coperte, lettini, materassi, vestiti asciutti, ma anche con generi alimentari. Hanno offerto tutto, indistintamente a tutti, ciò che avevano.
Mi sono svegliato e giuro che non era un incubo dovuto ad indigestione, ma davvero un bel sogno.
Ovviamente, quando mi sono alzato, ci ho riflettuto sopra, ma senza affaticare troppo il mio cervello. Il mio sogno è realtà nella costituzione ed in quella gente che ha soccorso i poveri malcapitati. Forse, sarebbe giusto, comportarsi così anche quando non capitano disgrazie.

Guido Sut

venerdì 18 novembre 2011

Incontro con Claudio Siciliotti

Pur consapevoli che l'attività amministrativa debba caratterizzarsi di attenzioni al particolare e programmazioni limitate ad un circoscritto ambito territoriale, tuttavia siamo convinti che vi siano temi la cui conoscenza sia alla base di una politica, anche locale, consapevole e coerente. La ricerca di un momento di condivisione di questi ragionamenti con la popolazione è parte essenziale dell'attività quotidiana di un amministratore locale. È questo lo spirito con il quale Lista Progetto ha dato il benvenuto a Claudio Siciliotti, nostro illustre concittadino e presidente dell’Ordine nazionale dei Dottori Commercialisti, invitato ad un incontro pubblico in cui ha potuto presentare il suo ultimo libro dal titolo “Dare e Avere” e sottotitolo “Dall’analisi dei conti pubblici una nuova stagione dei diritti e dei doveri”.

La serata ha visto la partecipazione di un pubblico molto numeroso, particolarmente interessato e positivamente suggestionato dall’autorevolezza e dalla capacità espositiva del dottor Siciliotti, autore di frequenti articoli su Il Sole 24 Ore ed ospite di numerose trasmissioni radiotelevisive di approfondimento dell’attualità economica e politica, tra le quali Ballarò, su RaiTre.

L’obiettivo del lavoro di Siciliotti è quello di spiegare alla gente comune, in maniera molto semplice e schietta, la situazione dei conti pubblici italiani, affinché tutti siano consapevoli della delicatezza dei problemi che saremo chiamati ad affrontare, delle scelte che ci aspettano e dei comportamenti virtuosi che dovremo tenere, a livello privato, e pretendere da chi ha in gestione, per noi, la “cosa pubblica”.

Questo è stato il filo conduttore dell'intervento tenuto anche a Basiliano. L'analisi ha preso avvio dalla considerazione dell''importanza di incrementare la nostra cultura economico-finanziaria ed, in particolare, la nostra conoscenza dei numeri e degli oscuri termini tecnici dell’economia pubblica. PIL, deficit, avanzo primario, indebitamento sono tutti concetti indispensabili per comprendere e ponderare quanto quotidianamente affermato da media e attori della politica nazionale.

La difficoltà nell'attribuire un corretto significato a certi concetti economici, secondo Siciliotti, aumenta se le enunciazioni sono fatte in termini percentuali piuttosto che in valori assoluti. Ad esempio, quando sente parlare di deficit su PIL contenuto entro un valore poco al di sotto del 3%, come ci chiede il patto di stabilità europeo, l’opinione pubblica sarebbe portata a ritenerlo un grande risultato; in realtà, come riportato nel libro “Dare e Avere", non è altro che ulteriore aumento di debito pubblico pari a circa 50 miliardi di euro all’anno.

Il bilancio dello Stato, come quello di una semplice famiglia, è composto da tre variabili:

- le spese;
- le entrate;
- l’indebitamento.

Esaminandole con l'attenzione rivolta alla situazione italiana, si comprende come, relativamente al primo punto, si possa parlare di un vero e proprio “partito unico”: con tutti i governi che si sono succeduti alla guida del nostro Paese, di qualsiasi colore essi fossero e con la sola eccezione delle brevi ma significative presenze di quelli tecnici, la spesa pubblica (798.854 milioni di euro nel 2009), è aumentata senza particolare riguardo agli sprechi e alle inefficienze.

Il totale della somma tra l’importo della spesa e degli interessi passivi sul debito è ogni anno più alto delle entrate dello stato, generando deficit di bilancio che a sua volta si traduce in un aumento dell’indebitamento.

Relativamente alle entrate (718.054 milioni di euro nel 2009 di cui il 91,48% fiscali) la particolarità più evidente è “l’insostenibile livello della pressione fiscale” da distinguersi poi in “ufficiale” e “non ufficiale”. Nel 2009 la pressione fiscale “ufficiale” si è attestata attorno al 43,19% della ricchezza prodotta nel paese, mentre quella “non ufficiale”, calcolata conteggiando nel PIL anche la componente di ricchezza prodotta dall’economia sommersa (nel 2009 il 17,44% del PIL ufficiale), al 52,31%.

Inoltre, ad un livello così elevato di pressione fiscale, non corrisponde un adeguato livello di servizi, di infrastrutture ed un welfare che protegga veramente chi ha più necessità; senza considerare il non più tollerabile livello di evasione fiscale, fonte di disparità, diseguaglianze e non premio al merito.

Infine, come ultimo punto, viene preso in considerazione l'indebitamento pubblico. Sebbene si aggiri sui 1.760.765 milioni di euro a fine 2009, pari al 115,77% del PIL, il debito pubblico italiano, che già nel 1992 stava per mandare in default il nostro Paese, continua a crescere a causa delle gestioni di bilancio perennemente in deficit. In pratica nel 2009 siamo ritornati ai livelli del rapporto deficit / PIL del 1993 (115,66%).

Sulla base dello scenario sinteticamente descritto, è di tutta evidenza, secondo Siciliotti, come per l’Italia i margini di manovra siano molto stretti, sebbene i nostri governanti ci abbiano descritto un Paese ben più solido di molti altri Stati europei (in questi giorni è emersa la verità). Nella condizione attuale non si può toccare l’indebitamento, in termini assoluti uno dei primi al mondo, né si possono aumentare le tasse, essendo la pressione fiscale già molto elevata (almeno per coloro che le pagano o forse non possono sottrarsi al loro pagamento): rimane l’unica strada della riduzione della spesa e del recupero dell’evasione.

Accanto a questo impegno imprescindibile, per dare un futuro ai giovani, sono altrettanto indispensabili alcune riforme strutturali che riguardano il lavoro, il welfare e anche la giustizia non solo penale, ma soprattutto civile.

Ecco allora la sottolineatura di Siciliotti di come una situazione di disequilibrio dei conti pubblici si rifletta in una situazione di pesante disequilibrio sociale, in particolare nel patto tra passate e nuove generazioni, tra chi ha acquisito diritti ritenuti inviolabili e giovani a cui nulla più è garantito, compromettendo in diversa misura il loro futuro. Il riferimento è naturalmente al lavoro e al welfare, a cui l'autore attribuisce le caratteristiche di “staticità” e “iniquità”, perché trasformatisi in un insieme chiuso di proprietà e di diritti acquisiti a cui molti sfortunati, sempre più numerosi, non possono accedere.

Alla politica e ad una classe dirigente degna di questo nome spetta il compito di porre rimedio a questa "emergenza permanente" con la massima urgenza.

E non è comprensibile come ancora nessuno, in una situazione come questa, di palesi diseguaglianze tra cittadini e di completa immobilità sul versante della crescita economica, senta la necessità di ribellarsi e protestare. Le speranze nella politica si stanno riducendo al lumicino se si considera che, neppure di fronte a una situazione di estrema emergenza finanziaria, per risolvere la quale è intervenuta persino la Banca Centrale Europea a sostegno dei nostri titoli di Stato, non si trova la forza di imporre determinate scelte che oramai tutti ritengono ineludibili. In primis, come segnale di speranza, con la forza dell’esempio, riducendo i non più tollerabili costi e privilegi della casta.

sabato 29 ottobre 2011

Casa del Consumatore - sede di Basiliano

Anche a Basiliano, grazie all'impegno di Annalisa Venir, è attivo lo sportello de La Casa del Consumatore.
L'Associazione è nata nel 2000, con lo scopo di operare su tutto il territorio dell’Unione Europea per informare, assistere e tutelare i diritti e gli interessi dei consumatori di beni e degli utenti dei servizi.
La Casa del Consumatore intende tutelare i cittadini sulla qualità e tempestività dell'erogazione dei servizi pubblici e privati, dalla sicurezza alla sanità, dalle utenze fino alle assicurazioni.
In questo senso, l’Associazione attua la protezione del consumatore a livello sia locale che nazionale, agendo in maniera capillare sul territorio.

Ad oggi l'Associazione ha intrapreso diverse iniziative:
•a tutela del diritto alla salute;
•diritto all'informazione attraverso una corretta etichettatura dei prodotti, quali alimentari, tessile, giocattoli, •attività di informazione in merito ai servizi bancari, assicurativi e creditizi;
•garanzia e tutale delle vacanze sicure;
•osservatorio prezzi.

http://www.casadelconsumatore.it/




Lo Sportello di Basiliano si trova presso Villa Zamparo (via Roma) ed è aperto il mercoledì dalle 17.00 alle 19.00
 
Per informazioni potete contattare Annalisa al seguente indirizzo di posta elettronica: venir.annalisa@libero.it

martedì 18 ottobre 2011

Biomasse. Biogas. Quale futuro? - Basiliano - 27/10/11

Lista Progetto organizza un incontro per riprendere un tema di estrema attualità e valutarlo anche alla luce dell'impianto a biomasse legnose previsto a Sedegliano.

GIOVEDI' 27 OTTOBRE
ore 21.00
sala Villa Zamparo
BASILIANO

Il nostro obiettivo è quello di far chiarezza, anche terminologica, sui diversi concetti di biomassa e biogas. Sebbene siano legati da un rapporto di genere a specie, nel linguaggio comune sono termini che rappresentano diverse teconologie per la pruduzione di energia elettrica da fonti alternative. Troppe volte però viene fatto troppo clamore e si tende a sovrapporre i due termini, facendo sì che identifichino un tutto indistinto.
Grazie alla partecipazione del Prof. Gubiani, esperto svincolato da interessi diretti o indiretti di progettazione, possiamo dare una risposta e dissipare i dubbi. Possiamo anche contestualizzare le problematiche in questione nel più ampio tema degli investimenti nelle energie rinnovabili ed esprimere una nostra linea di contrarietà ad impianti, come quello di Sedegliano, le cui ricadute in termini ambientali ed economici sul territorio possono rivelarsi disastrose.


mercoledì 28 settembre 2011

Risposta di Lista Progetto alle dichiarazioni del Sindaco in merito alla manifestazione promossa dall'ANCI

In merito all'articolo apparso giovedì 15 settembre sul Messaggero Veneto, dal titolo "Comuni contro la manovra, ANCI divisa. Diversi sindaci si chiamano fuori", esprimo disagio nel leggere che il nostro Sindaco, nonostante gli fosse chiaro che all'interno della sua maggioranza vi erano approcci diversi alla tematica, abbia voluto esprimersi contrariamente ad una manifestazione promossa dall'Associazione dei Comuni, di cui lui stesso, in rappresentanza di Basiliano, è membro. Intendo chiarire che quanto espresso dal Sindaco non è stato condiviso a seguito di una discussione allargata ed, assieme agli amici di Lista Progetto, mi riservo pertanto di manifestare, nei modi che riterremo più opportuni, le nostre posizioni in merito alla manifestazione promossa a tutela degli Enti locali.
Sebbene l'appartenere ad una Regione a statuto speciale ci garantisca una minore incidenza dei tagli, tuttavia è innegabile quali siano le finalità cui tende il Governo nazionale e che difficilmente verranno disattese a livello regionale. Colpire i Comuni con tagli ai trasferimenti e contemporaneamente permettere loro di aumentare l'addizionale IRPEF significa ancora una volta aumentare le tasse ai cittadini. Non è certamente questa la strada verso il tanto conclamato federalismo fiscale. I Comuni rappresentano l'elemento di prossimità alle esigenze della gente. In tale forma di rapporto si esprime il più altro grado di partecipazione del cittadino alla gestione del bene comune. Certamente non si può non condividere l'opinione di chi ritiene che la riduzione della spesa pubblica debba interessare anche l'attività degli Enti comunali, impegno che stiamo perseguendo anche nella nostra attività amministrativa. Tuttavia nelle disposizioni governative avvertiamo un notevole tasso di improvvisazione e di impreparazione e per questo non possiamo che accogliere negativamente misure prive di alcuna visione evolutiva.
Ritengo che Roberto Micelli abbia dunque parlato a titolo personale o quantomeno non a nome dell'intero suo gruppo di maggioranza, prendo pertanto le distanze dalle sue posizioni, ed assieme al gruppo Lista Progetto esprimo piena condivisione delle istanze avanzate dall'ANCI.

Marco Del Negro
Capogruppo Lista Progetto - Basiliano

mercoledì 21 settembre 2011

Consiglio Comunale 27 settembre 2011 - Ordine del giorno

Risposta di Lista Progetto alle dichiarazioni del Sindaco in merito alla manifestazione promossa dall'ANCI

In merito all'articolo apparso giovedì 15 settembre sul Messaggero Veneto, dal titolo "Comuni contro la manovra, ANCI divisa. Diversi sindaci si chiamano fuori", esprimo disagio nel leggere che il nostro Sindaco, nonostante gli fosse chiaro che all'interno della sua maggioranza vi erano approcci diversi alla tematica, abbia voluto esprimersi contrariamente ad una manifestazione promossa dall'Associazione dei Comuni, di cui lui stesso, in rappresentanza di Basiliano, è membro. Intendo chiarire che quanto espresso dal Sindaco non è stato condiviso a seguito di una discussione allargata ed, assieme agli amici di Lista Progetto, mi riservo pertanto di manifestare, nei modi che riterremo più opportuni, le nostre posizioni in merito alla manifestazione promossa a tutela degli Enti locali.
Sebbene l'appartenere ad una Regione a statuto speciale ci garantisca una minore incidenza dei tagli, tuttavia è innegabile quali siano le finalità cui tende il Governo nazionale e che difficilmente verranno disattese a livello regionale. Colpire i Comuni con tagli ai trasferimenti e contemporaneamente permettere loro di aumentare l'addizionale IRPEF significa ancora una volta aumentare le tasse ai cittadini. Non è certamente questa la strada verso il tanto conclamato federalismo fiscale. I Comuni rappresentano l'elemento di prossimità alle esigenze della gente. In tale forma di rapporto si esprime il più altro grado di partecipazione del cittadino alla gestione del bene comune. Certamente non si può non condividere l'opinione di chi ritiene che la riduzione della spesa pubblica debba interessare anche l'attività degli Enti comunali, impegno che stiamo perseguendo anche nella nostra attività amministrativa. Tuttavia nelle disposizioni governative avvertiamo un notevole tasso di improvvisazione e di impreparazione e per questo non possiamo che accogliere negativamente misure prive di alcuna visione evolutiva.
Ritengo che Roberto Micelli abbia dunque parlato a titolo personale o quantomeno non a nome dell'intero suo gruppo di maggioranza, prendo pertanto le distanze dalle sue posizioni, ed assieme al gruppo Lista Progetto esprimo piena condivisione delle istanze avanzate dall'ANCI.

Marco Del Negro
Capogruppo Lista Progetto - Basiliano

giovedì 7 luglio 2011

Un futuro per Basiliano

Intendo rivolgere alcuni miei pensieri a tutti i "Fabrizio Di Giorgio" del Comune ed a quelli che come lui, con l'intento di scuotere la politica basilianese, invocano una qualche scelta da parte di questa Amministrazione, non sapendo quanto sia complicato scegliere, in questi tempi e con certi interlocutori. Molte volte, insieme agli amici di Lista Progetto, mi sono chiesto se sia stato opportuno intraprendere questo percorso politico, unendo le nostre sorti a quelle di uomini di cui conoscevamo il modo di governare il territorio, non certamente in linea con quanto ci si aspetta da chi vuol rinnovare la politica locale. Ci siamo convinti che fosse il momento di impegnarsi per rilanciare Basiliano dall'impoverimento culturale e sociale in cui era scivolato. Serviva un progetto che guardasse al futuro e, dal momento che di progettualità ve ne è stata poca, ci siamo riproposti di condizionarne lo sviluppo. Abbiamo quindi accettato una convivenza non facile e, pur conoscendo il pericolo di certe scelte scomode, ci siamo messi in gioco per dar vita ad un processo di costruzione di un domani per Basiliano. Un domani fatto di persone e di idee. Quando parliamo di idee non abbiamo nulla da nascondere né a noi stessi né a chi ci ha votato o potrebbe farlo. Abbiamo avuto una posizione chiara sul tema della nuova lottizzazione di Orgnano, dando ampia diffusione, anche mediante i mezzi di stampa, delle criticità del progetto. Ci siamo assunti le nostre responsabilità, intervenendo in Consiglio comunale ed essendo coerenti, diversamente da altri, al momento del voto. Non abbiamo avuto paura di dire la nostra sulla nomina degli assessori ed abbiamo anteposto il criterio della competenza a quello dei voti e dei consensi nell'indicare l'assessore al bilancio. Abbiamo proposto la riduzione del numero degli assessorati da 5 a 4 ed abbiamo chiesto che ogni assessore rendesse periodicamente conto al Consiglio del suo operato. Abbiamo ottenuto che si investisse sull'accesso libero ad Internet nei locali pubblici mediante Wi-Fi. Abbiamo proposto una mozione sul tema delle quote di genere e dimostrato libertà di coscienza, differenziando le nostre posizioni sul tema del Crocifisso. Per quanto riguarda la tutela dell'ambiente, abbiamo lottato, senza successo, perché l'ecopiazzola venisse posta su un terreno già compromesso o comunque non coltivato. Abbiamo sollevato le nostre obiezioni in materia di antenne per le telecomunicazioni ed abbiamo seguito una linea di buonsenso, contribuendo alla stesura della variante sull'energia che, a dispetto di quanto se ne dica, garantisce che il bene pubblico non cada preda di ragionamenti di interesse meramente economico.
Il nostro proposito amministrativo è quello di far sì che a Basiliano riemerga una cultura politica fatta di partecipazione e di coinvolgimento. La dimostrazione di tale volontà è evidente se si considerano le diverse occasioni di riflessione organizzate dal gruppo su temi, che pur avendo carattere generale, possono essere declinati in prospettiva locale: si pensi all'incontro con Claudio Siciliotti, a quello con Salvatore Campo, ed al ricordo delle esperienze di guerra di nostri concittadini in occasione della Festa della Liberazione.
Pur non rinunciando a coltivare un pensiero politico in linea con certi valori, ritengo tuttavia che sia difficile giudicare l'attività di un'Amministrazione locale per la colorazione delle sue scelte politiche; il meglio che deve essere chiesto ad un amministratore locale non è tanto proporre politiche di destra o di sinistra, quanto scelte di buona amministrazione, ragionata, moralmente inappuntabile. Quanto richiesto è saper prendere delle decisioni in prospettiva, saper vedere lo sviluppo del nostro territorio a distanza di qualche decennio, quando saranno i nostri figli a doversi sobbarcare l'onere della tutela dei nostri interessi. Quello che è mancato in questi anni è proprio una programmazione che permetta oggi di adattare le scelte di ordinaria amministrazione ad un contesto strategico ben definito. E non sono, né certamente saranno, i rappresentanti delle liste in minoranza ad incarnare questa svolta, considerando la prontezza di alcuni di loro nel rinunciare alla coerenza che deve caratterizzare chi fa opposizione.
In ragione di quanto scritto, invito quanti stanno dimostrando di voler fare qualcosa per migliorare il proprio Comune, a mettersi in gioco per un ragionamento ad ampio raggio. Certamente il nostro gruppo è pronto ad accogliere la sfida; chi vuole esprimere un proprio disappunto non deve far altro che trovare in noi il canale per farlo entrare, in forma manifesta, nelle scelte amministrative. Senza la presunzione, però, che il singolo interesse vada comunque soddisfatto, indipendentemente dall'esistenza di altri, altrettanto meritevoli.

martedì 5 aprile 2011

Dal fascismo alla Liberazione

Lettera ai giovani

05/04/2011

Lettera indirizzata ai giovani del Comune in vista della Festa della Liberazione.


Caro/a amico/a,
mi chiamo Marco, ho 28 anni e rappresento in Consiglio Comunale a Basiliano il gruppo Lista Progetto che durante le ultime elezioni amministrative ha conquistato un ottimo consenso, da intendersi come un nuovo punto di partenza per rinnovare i progetti amministrativi nel nostro territorio e dar spazio a nuove opportunità di incontro e di condivisione.
È nostro interesse poter suscitare l'attenzione dei più giovani verso le questioni politico amministrative che affrontiamo quotidianamente e che non sono certamente patrimonio solo di quanti sono stati eletti, bensì un bene di tutti, siano giovani o meno.
La nostra speranza è di poterti conoscere ed avviare un percorso di collaborazione che spazi tra i vari campi del sociale, della cultura e dello sport, caratterizzandosi per un'attenzione particolare all'innovazione tecnologica e di pensiero, nel rispetto del passato e delle tradizioni. Il progresso deve passare necessariamente attraverso l'impegno dei giovani, secondo le loro possibilità ed interessi. Ti invito pertanto a nome del gruppo di Lista Progetto, a partecipare ad un incontro in cui affronteremo un tema storico che secondo noi è alla base della libertà di cui godiamo (più o meno) oggi; si parlerà dell'esperienza vissuta, durante gli anni della Seconda guerra mondiale, da alcuni "ragazzi" del nostro Comune. Forse non è un tema di stretta attualità o di massimo interesse per un giovane, ma credo che sia importante un piccolo sforzo per ascoltare racconti che, tra qualche anno, saranno presenti solo sui libri di storia. Capire quali conseguenze derivino da una passiva accettazione delle scelte irrazionali di altri, ci potrà aiutare a non sbagliare nella nostra vita lavorativa, pubblica e privata.
A presto


Marco Del Negro