martedì 11 dicembre 2012

Bocciata la proposta di registrare l'audio delle sedute di Consiglio Comunale

Nell'ultimo Consiglio comunale, Lista Progetto ha presentato una mozione con cui si chiedeva di prevedere la registrazione audio delle sedute e pubblicare il file audio nell'albo pretorio del Comune.
Tale proposta aveva lo scopo di tutelare la figura dei Consiglieri comunali e garantire loro la piena ed integrale riproposizione di quanto detto durante la seduta. Siamo consapevoli della marginalità della questione se confrontata con la crisi che aziende e famiglie stanno vivendo in questo periodo. Tuttavia se qualcuno avesse il coraggio di partecipare, come spettatore, ad una seduta di Consiglio comunale, forse si renderebbe conto della scarsa capacità di approfondimento che regna in tale sede. Si accorgerebbe che i rappresentanti dei cittadini di Basiliano recitano, loro malgrado, il ruolo di comparse di fronte a decisioni già prese, a maggioranze incapaci di ascoltare, ad amministratori completamente ignari delle più semplici regole amministrative.
La mozione voleva essere uno strumento per ridare peso al ruolo del Consigliere comunale e confutare, con i fatti, l'opinione comune che mescola i politici romani a chi, per poche centinaia di euro l'anno, dedica impegno e passione al suo Comune.

La mozione è stata bocciata da un'ampia maggioranza. Un misto di paura e diffidenza si è impadronito del Consiglio comunale. Da chi sollevava improbabili obblighi di segretezza (stupidaggine se si pensa che le sedute sono pubbliche) a chi temeva che quanto detto potesse essere utilizzato per azioni denigratorie e diffuso in rete per finalità di scontro politico.

Di seguito riportiamo il testo integrale.


Basiliano, 18.09.2012
IL CONSIGLIO COMUNALE
VISTO l'articolo 43 del D.Lgs 267/00, l'art. 21 dello Statuto comunale e l'art 26 del Regolamento del Consiglio comunale che disciplinano i poteri del Consigliere comunale. Nello specifico ove riguardino la facoltà di proporre mozioni attraverso le quali il Consiglio comunale impegna il Sindaco ad una certa azione amministrativa;
VISTA la disposizione dell'art. 21 dello Statuto comunale, che prevede, in capo al Consigliere comunale, il diritto di iniziativa in merito a tutti gli atti di competenza del Consiglio comunale;
TENUTO CONTO che lo sviluppo legislativo del diritto degli Enti locali ha ridotto le attribuzioni demandate all'esclusiva competenza del Consiglio Comunale, residuando un sostanziale potere di controllo sugli atti più rilevanti per la vita della comunità territoriale locale;
TENUTO CONTO che, all'inizio di ogni seduta del Consiglio comunale, il Sindaco rivolge ai Consiglieri comunali l'invito a riportare per iscritto gli interventi appena formulati;
RITENUTO che tale richiesta limiti la prerogativa di veder riconosciuta la verbalizzazione dell'effettiva portata concettuale e formale dell'intervento pronunciato;
RITENUTO che lo svilupparsi degli interventi dei Consiglieri, successivi all'illustrazione, da parte del Sindaco, delle tematiche poste all'Ordine del giorno, non possa essere interamente previsto prima dell'inizio della seduta. Ogni intervento formulato per iscritto, prima dell'avvio dei lavori, potrebbe risultare solo parzialmente aderente alle necessità del dibattito;
CONSIDERATO opportuno consentire un'integrale verbalizzazione anche degli interventi non preparati prima dell'inizio della seduta;
RITENUTO gravoso per l'Amministrazione comunale dover impiegare un dipendente nell'opera di verbalizzazione integrale degli interventi svolti dai Consiglieri;
VISTE le possibilità offerte dalle moderne tecnologie informatiche; nello specifico la possibilità di effettuare registrazioni audio delle sedute del Consiglio comunale e rendere disponibile ad ogni singolo Consigliere, ed alla collettività, il file prodotto, mediante accesso al portale web comunale o invio tramite posta elettronica.
Tutto ciò premesso
IMPEGNA IL SINDACO A
  • Rendere possibile, mediante dotazione di idoneo impianto tecnologico, la registrazione audio delle sedute di Consiglio comunale;
  • Avviare la procedura regolamentare atta a disciplinare la registrazione audio delle sedute di Consiglio comunale e la successiva loro pubblicazione, in formato digitale mp3 (o analogo), sul portale web del Comune, come alternativa all'invio mediante posta elettronica ai singoli Consiglieri.

martedì 20 novembre 2012

I risultati del questionario....VERSIONE INTEGRALE

Pubblichiamo il resoconto inviato al giornalista in merito alla presentazione dei risultati del questionario.
A seguire il link dell'articolo effettivamente pubblicato dal Messaggero Veneto.
Notate qualche differenza?????
          Lista Progetto ha invitato i cittadini di Orgnano alla presentazione dei risultati del questionario, distribuito ad ogni singolo nucleo familiare e finalizzato a far emergere le opinioni personali in relazione alle problematiche più sentite della vita della frazione.
Su 190 questionari consegnati, ne sono stati restituiti 100; molti di questi sono stati compilati anche nelle parti in cui veniva richiesto di riportare per iscritto un giudizio sul tema dell'elettrodotto e segnalare quale sia la problematica maggiormente sentita.

"Per la prima volta, nella storia di Basiliano, è stata attuata una forma di partecipazione diretta del cittadino alla vita amministrativa, permettendo a chiunque di esprimere liberamente il proprio pensiero, dando consigli e proponendo nuove soluzioni a problemi già esistenti".

           Dal questionario è emerso come il disagio maggiormente sentito sia quello prodotto dal traffico; tra le soluzioni proposte, ha ricevuto il più alto numero di consensi la limitazione dell'accesso ai veicoli in attraversamento da e per Campofomido (sulla via "Bassa") e dalla Ferrata. La previsione di un divieto di transito ai non frontisti, se attuato in abbinamento all'installazione della segnaletica marrone e che favorisca l'accesso al borgo per attività culturali e di ristorazione, sarebbe solo un primo intervento, un segnale della volontà di rendere Orgnano un'attrattiva per turisti, anziché una scorciatoia per automobilisti.
In risposta alla seconda domanda, il 62,7% degli intervistati si è dichiarata contraria all'allargamento di via Barbecjan, voluta per favorire la realizzazione delle lottizzazione al Cjastelut. In diversi commenti liberi si sono registrate opinioni fortemente negative in merito alla lottizzazione stessa. Segnale che, contrariamente a quanto affermato dal Sindaco nei diversi passaggi di approvazione del PAC, non tutta la popolazione di Orgnano è favorevole ad un intervento tanto impattante. Abbiamo avuto il merito di dare voce a quanti non sono di norma ascoltati o, semplicemente, non vengono tenuti in considerazione perché discordanti da quanto già deciso.
          Sulla base dell'esito dei questionari Lista Progetto presenterà una serie di mozioni in Consiglio comunale per chiedere al Sindaco di intervenire prontamente sul traffico in transito attraverso il borgo.

Ecco il link alla pagina del Messaggero Veneto
Progetto indagine a Orgnano....

Vi invito a confrontare questo pezzo con l'articolo pubblicato dal Gazzettino e postato sulla nostra pagina facebook.


sabato 10 novembre 2012

Rilevazione del traffico ad Orgnano

Nel contesto dell'incontro in cui abbiamo illustrato i risultati del questionario, è stata presentata la rilevazione del traffico, eseguita da alcuni cittadini di Orgnano.

Il link seguente, vi condurrà alla presentazione in PowerPoint.

Rilevazione traffico - Orgnano

QUESTIONARIO - Risultati dell'indagine ad Orgnano


Cliccando sul link di seguito riportato, è possibile consultare la presentazione, in PowerPoint, dei risultati del questionario.

Presentazione dei risultati dell'indagine ad Orgnano - 2012

giovedì 11 ottobre 2012

Come è cambiato (in peggio) il nostro Comune. Riflessioni sulla teoria del "Basiliano cresce..." PARTE 1

Il centro storico di Basiliano ha subito negli anni una preoccupante involuzione. Un tempo cuore della vita sociale ed economica del Comune ed ora desolante parcheggio. Le immagini producono sentimenti di tristezza e desolazione ma, per non limitarsi a constatare amaramente un dato di fatto bensì cercare una soluzione al problema, è innanzitutto necessario fare un passo indietro e capire cosa o chi ci ha portati a questo punto. L'intento è quindi quello di dedicare alcuni post all'analisi dei processi "degenerativi", identificare il momento in cui è iniziata la discesa e, sulla base di tali informazioni, proporre soluzioni, anche piccole, che stimolino la rinascita.

Partiamo da un dato di fatto. Questa è la piazza di Basiliano...



 Questo il Bar Cooperativa, attualmente chiuso...



Dietro il campanile...


Lato Municipio, dove una volta c'era il Bar Osteria Renzulli...


E' importante che questo lavoro parta ponendosi un obiettivo positivo e propositivo. Per questa ragione chi ha occasione di trovare immagini, documenti, testimonianze può inviarle a listaprogetto@gmail.com o a marco.delnegro@live.it.


La precarietà dei conti pubblici

Tre variazioni di fondi e la salvaguardia degli equilibri di bilancio hanno evidenziato nuovamente la precarietà della situazione finanziaria del Comune di Basiliano e l’incapacità dell’ attuale maggioranza di farvi fronte con scelte mirate.Il debito accumulato in passato pesa notevolmente sulla gestione corrente e le risorse faticano a sostenere l’esistente. Fa male notare come si vendano terreni e suolo vergine per sostenere con la tassa Bucalossi spese ripetitive, come i risparmi nella raccolta differenziata non vengano restituiti ai cittadini o impegnati in ambito ambientale e come dell’avanzo 2011 pari a euro 189 mila circa rimangano disponibili solo euro 13 mila.Sarebbe forse meglio diminuire le spese per incarichi professionali inutili, le indennità della direzione generale, il numero degli assessori e contemporaneamente avviare quelle politiche di razionalizzazione delle strutture (in particolare quelle scolastiche per cui ci siamo battuti sin da subito) che colpevolmente non sono state programmate nel passato e che ora avrebbero consentito recuperi di spesa a beneficio non solo delle casse comunali, ma dell’intera comunità.
Del Negro - Donato - Venir

lunedì 8 ottobre 2012

Basiliano cresce....ma i servizi calano

Prendo spunto da un recente articolo del Messaggero Veneto per alcune considerazione in merito alla valorizzazione dei centri storici mediante il rifacimento delle piazze. La volontà di abbellire un borgo e renderlo funzionale alle esigenze della popolazione che lo abita, o di quanti vogliano investire capitali, è certamente uno dei doveri di un buon amministratore. Non sempre tuttavia sono gli interventi urbanistici e edilizi a favorire una migliore vivibilità di un paese o incentivare l'insediamento di attività commerciali. La stessa maggioranza che ora intenderebbe spendere (o far spendere ad Enti superiori) la bellezza di 600mila euro per la piazza di Variano è la stessa che ha amministrato Basiliano negli ultimi decenni; la stessa che han permesso che nelle diverse frazioni del Comune, e soprattutto nel capoluogo, le varie imprese commerciali ed artigianali si spegnessero o deperissero causa il trascorrere del tempo (e l'invecchiare dei proprietari) e l'accresciuta concorrenza (non pareggiabile in competitività). Sarebbe interessante censire le attività che hanno chiuso i battenti negli ultimi anni, valutare quante, di quelle rimaste, possano resistere per almeno altri 5 anni e ipotizzare quanti nuovi investitori possano trovare interessante Basiliano. Temo che nessuno dei nostri amministratori di maggioranza lo abbia mai fatto. La Giunta, quando ragiona di cemento e mattoni, perde ogni capacità di ampliare la visuale delle sue scelte strategiche oltre il mero limite spaziale dell'intervento in questione. Non vi è la capacità di cogliere i mutamenti della società, se non rapportandoli alla logica del Basiliano cresce. Basiliano è cresciuto a tal punto che le sensibilità di chi lo ha amministrato non sono riuscite a tenere il passo. Al punto che a fronte di nuovi residenti, l'offerta, in termini di servizi, invece che aumentare proporzionalmente, è diminuita.
Della crisi hanno scritto e parlato in tantissimi. A Basiliano, il fenomeno recessivo ha origini molto più lontane. Ad un'analisi della sola zona centrale del capoluogo, prendendo in considerazione le attività economiche che si affacciano sulla piazza o sulle vie del centro, si possono cogliere dei particolari interessanti, che forse i nostri amministratori non riescono a rilevare. Tralasciando il notevole e generalizzato calo nei consumi, si può tuttavia affermare che Basiliano manca in assoluto di capacità attrattiva di investimenti privati nel settore del piccolo artigianato, nel commercio e nel settore delle attività professionali (ad esclusione di quelle tecniche, in prevalenza collegate all'edilizia). Se togliessimo banche, uffici assicurativi, e studi professionali, il solo centro storico perderebbe buona parte degli insediamenti "business". Le ragioni sono molteplici: scarsa progettualità urbanistica negli anni passati, scarsa propensione a considerare la vitalità del paese come un fattore di ricchezza, mentalità orientata al piccolo interesse speculativo. Restringendo la visuale, allo stato attuale, ci troviamo in una situazione in cui non vi è alcuna possibilità che i locali prospicienti la piazza possano ospitare nuovi insediamenti, ad eccezione di locali di rappresentanza o piccoli uffici. Negli ultimi mesi, il bar cooperativa ha lasciato chiuse le sue serrande, e non è possibile prevedere quando possa riaprire, mentre i locali soprastanti si sono svuotati della presenza dell'estetista, per fortuna semplicemente trasferitasi. Delle restanti attività, bar, alimentari, macelleria e panificio, hanno saputo rinnovarsi recentemente ma pagano la scarsa predisposizione del centro di Basiliano ad attirare avventori dall'esterno. A questo sommiamo una programmazione urbanistica che ha scelto di favorire la residenzialità in due aree da cui l'accesso al centro è ostacolato dalla strozzatura di via 3 novembre, a nord, e della ferrovia a sud. Queste problematiche sono certamente conosciute dal Sindaco e dalla sua maggioranza (che per inciso è la stessa che certi problemi ha contribuito a produrre). In diverse occasioni abbiamo sentito, ad esempio, Sindaco ed assessori impegnarsi formalmente per dar soluzione all'annosa questione degli immobili posti alle spalle del campanile, piuttosto che promettere i sensi unici, invocati per dar la possibilità a quanti abitino in Borg Cuarnet di accedere alla piazza in piena sicurezza.
Chiaramente nulla è stato fatto. Né da questo Sindaco, né dal precedente. O meglio, qualcosa si. Un bel centro commerciale semi deserto che, nonostante i proclami dell'epoca, non ha portato tutta l'offerta di lavoro prevista.

lunedì 1 ottobre 2012

Interpellanza in Consiglio Comunale sullo spargimento di pollina a Blessano - 27.09.2012

 
INTERPELLANZA DEL GRUPPO LISTA PROGETTO
 
 
Spettabile
Sig. Sindaco
Comune di Basiliano
 
 
Basiliano, 18.09.2012
 
Oggetto: Interpellanza in merito alla segnalazione, effettuata dal Cordicom Fvg, di spargimento di pollina nelle campagne di Blessano
 
In data 30.08.12, il sottoscritto Marco Del Negro, Consigliere comunale del Comune di Basiliano, a nome del gruppo Lista Progetto, ha ricevuto comunicazione della segnalazione inoltrata dal Cordicom Fvg al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri e, per conoscenza, al sig. Sindaco del Comune di Basiliano, in merito allo spargimento di escrementi prodotti dall'allevamento di pollame (pollina) nelle campagne di Blessano. Gli scriventi evidenziano alcuni aspetti che, a loro modo di vedere, potrebbero integrare gli estremi di un reato ambientale o, in ogni caso, di una violazione della normativa di derivazione comunitaria in materia di spargimento dei reflui zootecnici (direttiva nitrati). Essi infatti ipotizzano che da tale prassi agricola possano derivare danni di inquinamento della falda.
Ai sensi dell'art. 43 del D. Lgs. 267/00, dell'art. 21 dello Statuto comunale e dell'art. 21 del Regolamento del Consiglio comunale, sulla base delle considerazioni premesse,  
  • ricordando come simili situazioni siano già state poste all'attenzione della Giunta Comunale negli anni passati;
  • richiamando l'art. 31 del Regolamento comunale di polizia rurale secondo il quale: "Ciascun proprietario può usare i suoi beni per quelle culture […] che riterrà più utili, purché la sua attività non costituisca pericolo o incomodo per i vicini […]. Quando si renda necessario per tutelare la quiete e la sicurezza pubblica, il Sindaco avrà facoltà di imporre con ordinanze, opportune modalità e i limiti negli allevamenti del bestiame e nelle culture e di ordinare in caso di inadempienza la cessazione dell'attività secondo le modalità previste nel presente regolamento";
  • ritenendo che, senza entrare nel merito delle considerazioni svolte dal Cordicom Fvg, per quanto concerne l'ipotesi di danno ambientale, vi sia tuttavia la violazione del diritto di ogni cittadino a poter respirare un'aria salubre,
INTERPELLA IL SINDACO PER SAPERE
  • quale sia il Suo giudizio e quello dell'Assessore all'ambiente in merito alla questione richiamata;
  • se siano stati eseguiti gli opportuni controlli e se sia stata comminata una sanzione nel caso in cui fosse stata appurato un illecito;
  • se abbia messo in atto misure volte ad impedire che a cadenze ricorrenti, i cittadini di Blessano si trovino a lamentare l'insopportabile tanfo prodotto, a quanto riferito, dallo spargimento di pollina e carcasse di animali;
  • se, a suo avviso, il citato articolo del Regolamento di polizia rurale sia applicabile alla fattispecie e se debba impegnare l'Amministrazione nel ridurre in ogni modo "l'incomodo per i cittadini";
  • se pertanto il Comune di Basiliano possa intervenire attivamente per sanzionare certi comportamenti e se, nell'annunciata rivisitazione del Regolamento di polizia rurale, intenda prevedere misure sanzionatorie e di controllo specifiche per le attività in questione.
 
Per il gruppo consiliare Lista Progetto
 
Marco Del Negro

giovedì 20 settembre 2012

Serendipità - di Pier Giorgio Micelli

È detto serendipità il fenomeno dell’ imbattersi in qualcosa che non si stava necessariamente cercando e che pure si rivela illuminante nella comprensione di qualcosa che risulta utile. Può sembrare un errore, talvolta, una coincidenza o un caso: si scopre che non lo è affatto. Può essere un libro fuori posto nella libreria di un amico, un titolo ammiccante sugli scaffali che certe biblioteche riservano allo scambio tra gli utenti; ma anche una frase colta da un film che parli di tutt’altro o le parole di un interlocutore occasionale, cui sul momento non si attribuisca l’importanza che in seguito rivela: in ogni caso si scorge una traccia luminosa che non si può fare a meno di seguire.
La cosa che “non” sto cercando in questo momento mio personale, imprescindibile per forza di cose da quello storico che coinvolge tutti, riguarda la soluzione ad un quesito che mi accompagna da un po’, quello relativo alla contraddizione tra la bellezza di certe grandi idee e la difficoltà, per non dire il fallimento, riscontrabile nell’innesto delle stesse sul piano sociale. Ogni rivoluzione è portatrice di rinnovamento, di un baluginio che fa intravvedere la possibilità di un miglioramento della condizione umana, con un beneficio universale. Ogni generazione ha un suo sogno abbagliante. Ma, con il tempo, la prospettiva si restringe, il beneficio è circoscritto a favore di qualcuno e il prezzo da pagare addebitato a qualcun altro. Dopo il calore dell’entusiasmo, la freddezza della delusione. Dopo le primavere dai colori più svariati, l’implacabilità dell’autunno. Così almeno sembra.
Premesso che le ideologie, per fortuna, non forniscono più alcuna risposta soddisfacente, per chi non sia beneficiato del dono della fede in verità rivelate, non resta che affidarsi in tutta serendipità ai segnali che vengono incontro nei modi sopra descritti. Lo stesso concetto di coscienza individuale, cui appellarsi per ricomporre la frattura tra ideale e reale, risulta inefficace, alla fin dei conti, riguardando nient’altro che un insieme di regole non scritte e comportamenti adottati per sentirsi accettati nella società e nel tempo cui si appartiene. Sgomberato il campo dalle interpretazioni a priori, la forma del frattale può risultare dapprima decisamente vaga, ma qualcosa si può intravvedere, socchiudendo appena gli occhi come davanti a certe opere d’arte contemporanea, per liberare la percezione dagli schemi dettati dalla consuetudine. Fino a comprendere che non c’è nulla di sbagliato nella realtà: quel che appare come contraddizione corrisponde ad un ordine non ancora integrato o compreso. E i luoghi dove la ricomposizione del disegno avviene non possono più essere le barricate in piazza (“le fai per colpa della borghesia, che crea falsi miti di progresso” cantava F. Battiato già 30 anni fa); non sono più praticabili le rivoluzioni dei pugni chiusi, né quelle dalle mani tese, perché la logica del muro contro muro genera altro conflitto. L’unico cambiamento, l’unica rivoluzione senza vincitori, né vinti, avviene dentro se stessi: li è insediato l’unico tiranno che valga la pena di spodestare. Con sconsiderato amore.

mercoledì 29 agosto 2012

Risultati dell'indagine tra i cittadini di Orgnano

A seguito della riunione tenutasi presso l'agriturismo "Al Marangon" il 24.05.12, sulla base degli impegni presi con la popolazione di Orgnano, il gruppo Lista Progetto ha svolto, nelle settimane successive, un'indagine di opinione utilizzando lo strumento del questionario anonimo consegnato ad ogni nucleo familiare del paese. Il questionario si compone di una prima parte illustrativa delle ragioni dell'iniziativa, in cui vengono richiesti dati anagrafici utili a cogliere la tipologia sociologica del compilatore. La seconda parte entra nel merito delle questioni più delicate che interessano la comunità del borgo, dal progetto di lottizzazione della zona del Cjastelut al passaggio dell'elettrodotto nelle vicinanze delle prime abitazioni del paese, all'irrisolto problema della rumorosità causata dal transito veicolare sugli attraversamenti in sasso al collegato e rilevante problema del traffico in transito attraverso via Podgora e Vittorio Veneto. Delle 4 domande, le prime due utilizzano la forma della scelta multipla tra alcune risposte proposte. Le altre sono in forma "aperta", per dare la possibilità di integrare il testo del questionario con considerazioni libere. In questo modo si è preferito uscire dai limiti della stretta scientificità per fare in modo che quanto ottenuto da questa iniziativa sia funzionale alla futura attività amministrativa del gruppo.
 
I questionari compilati, recuperati il sabato successivo a quello di consegna, sono stati 102. Sebbene alcuni risultassero incompleti in alcune loro risposte, nella stragrande maggioranza dei casi le domande ad opzione multipla sono state compilate con una o più risposte, mentre i quesiti "aperti" riportano considerazioni liberamente espresse dall'intervistato.
 
La prima domanda chiede di esprimersi in merito alla soluzione più gradita per risolvere il problema del traffico, da attraversamento, che interessa l'abitato di Orgnano. Gli intervistati si sono espressi secondo le seguenti percentuali:
  • Il 48,03% ritiene utile limitare, all’incrocio della ferrata, l’accesso in direzione Orgnano ai non residenti, indirizzandoli verso la strada statale Pontebbana;
  • Il 40,20% ritiene che sarebbe opportuno consentire solo ai residenti di Orgnano e Campoformido il transito sulla “Strada Bassa” (attualmente utilizzata come pericolosa scorciatoia da chi proviene dalla “Ferrata” o la vuole raggiungere);
  • Il 28,43% applicherebbe dossi ampi di nuova concezione (tipo platee rialzate o cuscini berlinesi, non i classici rallentatori gialli e neri) da collocare prima della piazza nelle principali vie di accesso;
  • Il 25,49% vorrebbe limitare l’accesso alla piazza alle auto in transito provenienti dalla Ferrata, indirizzandole sulla direttrice principale (via Vittorio Veneto);
  • Il 12,74% installerebbe semafori sensibili alla velocità sulle vie di accesso al paese;
  • Solo il 2% ritiene che la viabilità non rappresenti un problema per il paese;
  • Un cospicuo 27% ha voluto specificare una soluzione non ricompresa tra quelle proposte. Tra le considerazioni più interessanti vi è quella di chi vorrebbe ripristinare doppi sensi (via Dei Caduti e/o via Del Fante), rendere percorribile via dei Celti, delimitare i marciapiedi a raso con paletti, studiare una viabilità alternativa al passaggio attraverso il borgo.
N.B.: la somma delle percentuali è superiore al 100% perché gli intervistati potevano optare per più di una risposta.
 
Nella seconda domanda si chiede di esprimersi in merito all'allargamento di via Barbecjan, con relativo abbattimento della vegetazione esistente, in considerazione del previsto intervento edilizio nella zona del Cjastelut. Le percentuali emerse sono le seguenti:
  • Il 62,74% degli intervistati consiglierebbe ripristinare il senso unico verso Orgnano, mantenendo il doppio senso solo fra via Vittorio Veneto e l’azienda alle “Tre Rose”, lasciando inalterata la larghezza della strada;
  • Il 22,54% manterrebbe il doppio senso, apportando solo minimi aggiustamenti della carreggiata e posizionando, se necessario, rallentatori di nuova generazione;
  • Solo un 9,8% consentirebbe l’allargamento della carreggiata con abbattimento della vegetazione, perché ritiene che questo non costituisca un problema;
Nella terza domanda si chiede di esprimersi apertamente in merito alla costruzione dell'elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest. Dalle lettura delle risposta fornite, si può affermare che la maggioranza degli intervistati è contraria alla realizzazione dell'opera, per come progettata. Vi sono certamente alcune voci favorevoli (circa l'8%), tuttavia i più sono contrari all'opera in senso assoluto o preferirebbero l'interramento. Inoltre, una percentuale vicina al 25% si dichiara poco informata, sia sul percorso, sia sui possibili effetti negativi sulla salute.
 
L'ultima domanda lascia libertà agli intervistati di esprimere alcune considerazioni su aspetti relativi alla vita della frazione, cui l'Amministrazione dovrebbe/avrebbe dovuto senza dubbio prestare attenzione. Di seguito si richiamano le risposte più significative:
  • Molti cittadini hanno espresso la loro contrarietà alla realizzazione del progetto residenziale sul Cjastelut. In 17 hanno espressamente affermato di essere contrari alla lottizzazione, altri hanno semplicemente auspicato un intervento volto a favorire il recupero del centro storico;
  • Un numero consistente evidenzia la necessità di un più incisivo controllo della polizia municipale sul rispetto dei limiti di velocità;
  • Alcuni cittadini hanno rimarcato la problematica della rumorosità legata agli attraversamenti pedonali in sasso.
  • 7 intervistati hanno lamentato il parcheggio indiscriminato sul suolo della piazza, mentre altri hanno sottolineato lo scarso utilizzo dei parcheggi pubblici, realizzati al servizio del borgo.
I dati ottenuti dall'indagine verranno illustrati in modo più dettagliato in un prossimo incontro pubblico con la cittadinanza di Orgnano. Gli elementi emersi da questa iniziativa portano con se alcune considerazioni:
  • Il notevole successo dell'iniziativa evidenza quanto sia sentito il bisogno, negli abitanti di Orgnano, di poter esprimere il proprio punto di vista, spesso nelle forme dell'aperto dissenso rispetto a scelte amministrative presenti e passate. 
  • La problematica del traffico è certamente quella che permea maggiormente i questionari compilati. Essa si declina in diversi aspetti che ad Orgnano, negli anni, sono andati sommandosi, anche a causa dell'incapacità degli amministratori locali, di dar loro una risposta. Si possono rilevare le problematiche di quanti vorrebbero un paese a misura di bambino e si trovano nell'impossibilità di recarsi in piazza senza correre il rischio di essere investiti da auto ed autocarri in perenne transito per le vie principali del paese; alcuni lamentano il disagio dato dalla rumorosità degli attraversamenti pedonali, mentre altri quello del parcheggio indiscriminato di fronte ai locali pubblici e sulle vie del borgo ove dovrebbe essere consentito e tutelato il transito di pedoni e biciclette. 
  • Molti aspetti si intersecano e si complicano a vicenda. Al punto che dando risposta ad uno si comprometterebbe la risoluzione dell'altro. Vi è dunque una considerazione obbligata per attenuare il disagio di molti: una drastica riduzione del traffico che transita attraverso l'abitato per raggiungere altre destinazioni. Una soluzione di questo tipo è stata proposta e promessa diverse volte ma mai attuata. Molti intervistati sono giunti ad auspicare l'interdizione del traffico, in ingresso ad Orgnano, per quanti escano dalla Ferrata. L'accesso al paese, da Sclaunicco, sarebbe quindi consentito ai soli residenti ed agli avventori dei locali pubblici. La speranza che con la realizzazione delle rotatorie sulla Pontebbana, il traffico in transito diminuisca, non basta a garantire la risoluzione del problema. Al pari dell'utilizzo delle diverse tipologie di resine per attutire l'impatto rumoroso della gomma sul sasso. La verità, emersa dai colloqui avuti con molti orgnanesi, è che in sede di progetto del borgo rurale sono stato compiuti diversi errori e che, ben più grave, molte promesse, fatte ai cittadini dalla precedente giunta comunale, non sono state mantenute. Allo stato attuale, il borgo deve essere valorizzato come fattore esso stesso aggregante ed attrattivo di turismo. 
  • La realizzazione della lottizzazione al Cjastelut trova una buona parte degli abitanti di Orgnano, contraria. Nonostante il sindaco Micelli osservasse pubblicamente che l'intervento è giustificato dal fatto che la quasi totalità degli abitanti della sua frazione approvavano l'intervento edilizio, perché portatore di ricchezza e di crescita per il paese, molte delle risposte fornite, e dei colloqui avuti in questi mesi, dimostrano il contrario. La popolazione di Orgnano si divide tra quanti sono apertamente favorevoli alla lottizzazione (pochi - solo un intervistato ha pubblicamente espresso il suo favore all'iniziativa), quanti condividono il progetto perché convinti che questo porti un qualche benessere al paese, quanti ignorano completamente i propositi del sig. Cattarossi (forse non dopo aver letto il libricino della sagra di S. Bartolomeo), e quanti infine, per diverse ragioni, sono contrari all'intervento. Tra questi vi sono coloro i quali hanno manifestamente espresso la volontà di lasciare intatta via Barbecjan per preservare un angolo di verde tra i più belli del Comune. Altri hanno dichiarato la loro perplessità nei confronti di un'opera tanto imponente e così fortemente voluta dal Sindaco. Altri ancora ritengono che una nuova residenzialità non porti altro che nuovo traffico e nuovi disagi.  
Ai fini dell'attività amministrativa di Lista Progetto, questa iniziativa ha rappresentato la conferma che in Comune di Basiliano il bisogno di cambiare classe di "governo" si fa ogni giorno più impellente. Orgnano è lo specchio di una cattiva gestione amministrativa che negli anni ha lasciato che si sommassero elementi negativi gli uni sugli altri. Ora siamo giunti ad un livello limite. Il borgo rurale, frutto di cospicui investimenti pubblici, rischia di diventare un elemento propagandistico per le mire imprenditoriali di pochi; una specie di cartolina da esporre per coprire i mille problemi che, in realtà, non sono più censurabili. L'aspetto più grave è che, invece di risolvere i problemi, si cerca di convincere la gente che questi non vi siano, che siano quasi irrilevanti o in procinto di essere risolti. La verità è che nella zona del Cjastelut si farà quello che la volontà di pochi ci proporrà. L'elettrodotto sorgerà a fianco delle abitazioni, senza che nessuno sappia dimostrarci l'indispensabilità del suo realizzo e forse, un domani, riparleremo di Tangenziale sud. Di certo oggi le problematiche del Borgo rurale stanno emergendo in maniera più rilevante della possibile attrattività turistica dello stesso.
 
Lista Progetto in questi mesi, ha appreso molto di Orgnano e della sua gente. Nei prossimi mesi si impegnerà a mettere in campo quelle iniziative che ritiene utili per informare la popolazione, sollecitare il Sindaco e proporre un'alternativa concreta per il futuro. Con quanti ci vorranno stare.
 
 

venerdì 10 agosto 2012

Indagine di opinione tra i cittadini di Orgnano

E' stata ultimata la fase di analisi dei dati, raccolti mediante questionario anonimo, relativi all'opinione dei cittadini di Orgnano sulle diverse problematiche che interessano il borgo.
A breve, potremo pubblicare sul nostro blog e rendere disponibile in forma cartacea, un documento che sintetizza i risultati raggiunti e riporta le percentuali di riferimento.
Nel mese di settembre verrà organizzata una serata in cui, partendo dall'esposizione di quanto emerso dall'indagine, avanzeremo alcune proposte da sottoporre all'attenzione del Consiglio comunale.


Viene in mente una citazione del poeta Ezra Pound - di Pier Giorgio Micelli

Sfogliando le pagine di un giornale di questi tempi torna in mente il poeta Ezra Pound, che all’inizio del secolo scorso definì i politici “camerieri dei banchieri”, evidenziando la subordinazione dell’amministrazione della cosa pubblica alle leggi tutt’altro che neutrali dell’economia. A onor del vero, oggigiorno la casta dei camerieri si trova relegata in una sorta di purgatorio, perché ritenuta inaffidabile dai suoi stessi datori di lavoro, mentre spetta a veri professionisti della finanza il compito di rastrellare le risorse necessarie ad assottigliare il debito pubblico. L’esistenza di un debito presuppone quella di un creditore: un filo sottile che porta dritto alle famiglie mondiali di potenti banchieri che, dati alla mano, sono proprietari del denaro che abbiamo in tasca, nonché di quello che guadagneremo nel prossimo numero di anni tuttora imprecisato.
La citazione del Pound non fornisce una chiave di lettura limitata al presente solamente, ma va a chiarire altri momenti della nostra storia, quali ad esempio l’avvento del fascismo, la sua caduta, l’istituzione della repubblica …Nell’atto di nascita del partito fascista datato ‘919 si possono infatti trovare numerose proposte democratiche, quali il voto alle donne, le libertà sindacali, le otto ore di lavoro giornaliero, comuni ai movimenti sorti in quei tempi. Dietro la svolta autoritaria che portò alla dittatura, si può facilmente intravvedere il lavorio dei grandi proprietari terrieri e dell’industria: attraverso il controllo dei mezzi di informazione fecero breccia nel bisogno di stabilità dei ceti medi, interrompendo la spinta dal basso che minacciava i loro interessi.
All’indomani del 25 aprile ‘945 il governo Parri, espressione degli ideali democratici dei Cnl, tentò una bonifica delle istituzioni, della grande industria e proprietà terriera, a buon titolo coinvolte nelle vicende del ventennio precedente; venne tuttavia interrotto presto, a beneficio di quel “partito del denaro”, come lo definì De Gasperi nel discorso di insediamento del suo primo governo, senza il quale era ritenuta improbabile la ricostruzione del Paese. Come noto, questa prese la forma di quel modello conosciuto come democrazia di tipo occidentale, o civiltà dei consumi, con i limiti che oggi sono sotto gli occhi di tutti. A nulla sono serviti gli appelli come quello di Albert Einstein che già ai suoi tempi fece notare come la crescita della produzione industriale ad un certo punto non poteva essere assecondata dai consumi relativi, generando per forza di cose un problema nell’occupazione. Con ogni probabilità, anzi, proprio all’attuale stato di crisi si voleva approdare, a consolidamento del “Nuovo Ordine Mondiale” nelle salde mani di ristrette oligarchie finanziarie (David Rockfeller, ‘991, tanto per non fare nomi).
Niente di nuovo sotto il sole, dunque? Mica troppo, direi, perché se è vero che la storia si ripete, occorre riconoscere che ad ogni passaggio va registrata una crescita nella coscienza individuale di noi umani. Archiviate le diverse esperienze di rivoluzioni dai pugni chiusi o dalle mani tese, viene affidata proprio alla coscienza individuale la prospettiva di una via d’uscita da una realtà avvilente, se osservata unicamente con lo strumento della ragione.
Troviamo nell’ultimo lavoro di Jeremy Rifkin (La terza rivoluzione industriale, 2011) una panoramica del futuro che ci attende. Una rivoluzione industriale è frutto dell’incontro tra una tecnologia di comunicazione e una fonte di energia, ci informa il nostro. Se la prima rivoluzione vide l’incontro tra la stampa e la macchina a vapore, la seconda si deve a quello tra la comunicazione elettronica (radio, televisione, telefono…) e il motore a scoppio alimentato a benzina: la caratteristica delle fonti di energia di queste due epoche rende necessario il controllo dei territori in cui si reperiscono, mediante un esercito, nonché un’alta concentrazione di capitali necessari all’estrazione dal sottosuolo dei prodotti, la raffinazione ecc… Chi è in grado di fare questo, disponendo di un potere militare, il controllo dell’informazione, degli intellettuali che producano una cultura assecondante e una classe politica che organizzi il consenso, ha in mano il mondo intero.
La terza rivoluzione industriale prospettata dal Rifkin prenderà invece forma dalle caratteristiche delle energie rinnovabili che ciascuna unità abitativa sarà in grado di accumulare, conservare e scambiare liberamente. Così come oggi avviene con le informazioni, per tutti sarà possibile scambiare tramite internet, niente meno, l’energia prodotta in esubero o riceverne quando inferiore alla necessità.
Al posto delle attuali gerarchie, collaborazione. Dall’efficienza alla sostenibilità. Dalla competizione alla cooperazione. Dall’homo sapiens all’ homo empaticus.

domenica 17 giugno 2012

Il bilancio consuntivo. Spieghiamo al giornalista perché abbiamo votato contro...

È interessante osservare come la comunicazione di quanto accade in Comune di Basiliano sia troppo spesso finalizzata alla soddisfazione degli interessi della maggioranza piuttosto che tesa alla pura verità di cronaca. E' tuttavia innegabile... che un fatto possa essere raccontato in diversi modi. Nell'articolo pubblicato dal Messaggero Veneto, il 5 giugno c.a., il giornalista, anziché sottolineare che l'intervento del cons. Monai è stato esso stesso sin troppo entusiasta nei confronti di un bilancio predisposto, secondo le stesse parole del cronista, dall'ex assessore Donato, ha bensì evidenziato il voto contrario di Lista Progetto, non capacitandosi di come questa abbia potuto votare NO ad un atto di una maggioranza che non è più la sua. Credo che non serva impiegare troppe parole per giustificare il nostro comportamento. Ci troviamo, nostro malgrado, in opposizione, perché relegati dalla volontà del Sindaco. Tale condizione ci impegna a ricoprire un ruolo che evidentemente, da alcuni consiglieri, negli anni scorsi, era stato snobbato. Le discussioni sul bilancio rappresentano l'occasione in cui maggioranza e minoranza recitano il proprio copione, come previsto dalla Legge. Mentre la maggioranza si assume le responsabilità dei provvedimenti presi e delle gestioni pregresse, così l'opposizione dimostra di essere presente sui temi e proporsi come censore ed argine alla discrezionalità di Sindaco e Giunta. Dal momento che non ci sono, né ci saranno, possibilità di ricucire uno strappo con il gruppo di Micelli, Lista Progetto, sin da subito, ha deciso di costruire un'alternativa radicale in vista del 2014. Il voto sul consuntivo è stato dunque una dichiarazione di completo dissenso rispetto all'attività del Sindaco, rispetto alla scelta di affidare la gestione dei conti al Monai al solo scopo di ricompensare il suo trasformismo e rispetto alla prospettiva di essere amministrati per altri 5 anni dagli stessi soggetti.

lunedì 11 giugno 2012

Il modello occidentale e la globalizzazione - Pier Giorgio Micelli

Diceva bene (e benediceva) padre Turoldo da Coderno, anni addietro, che se la Chiesa perde la sua qualità profetica, è un cadavere. Un’ipotesi che riguarda anche i piani alti della politica e dell’economia, dove vengono prese decisioni con una ricaduta sulla società civile, che nell’età di internet va intesa in senso planetario. La profezia non è altro che la capacità di vedere nel futuro gli effetti dell’azione del presente e l’assenza di questa visione delle cose nel progetto delle autorità tanto religiose che politiche ed economiche è oggi evidente: il senso di spaesamento che ne consegue obbliga di fatto i singoli individui a far fronte a questa assenza di riferimenti ideologici e spirituali, chiamando ognuno a riscrivere i significati di parole grosse quali identità, appartenenza, cultura, memoria, politica, religione... Schiere di sociologi, antropologi, filosofi e quant’altri stanno lavorando in questa direzione, per decodificare il nuovo orizzonte che si va delineando: uno scenario già visto nella storia ogni volta che un’innovazione tecnologica ha esteso le frontiere della possibilità umane: l’invenzione della stampa, della macchina a vapore, del motore a scoppio, delle onde radio, telefono, telegrafo, televisione, cellulare, ecc… La nuova frontiera è oggi quell’insieme di processi che chiamiamo globalizzazione, vale a dire l’esportazione a livello mondiale del modello socio-economico occidentale. L’evidente contraddizione di questo progetto consiste nel fatto che l’occidente ha smarrito la capacità profetica di conoscere la sua direzione, con le conseguenze prospettate da Turoldo, e non si capisce con quale diritto si proponga come modello mondiale. Stanislao Nievo fece dire al personaggio di un suo romanzo (Aurora, 1979) che la mente razionale ed analitica, oggi dominante nel pensiero occidentale , è miope, vede fin troppo bene da vicino, ma poco e male ciò che è lontano. Una globalizzazione con queste caratteristiche non può che essere destinata alla perpetuazione del fallimento: lo possiamo vedere in paesi emergenti quali Cina e India, che stanno svendendo una tradizione millenaria per motteggiare uno sviluppo di tipo occidentale, che nessun trattato di Kioto pare correggere. Proprio da quelle culture proviene tuttavia il concetto di mente intuitiva che il personaggio del Nievo definisce invece presbite, capace quindi di una visione del lontano, ma carente nel vicino. Non c’è bisogno di essere profeti per concludere che se il metodo razionalista occidentale e quello intuitivo orientale si daranno una mano a vicenda, la visione sarà completa e la globalizzazione effettiva, con un’economia ricollocata nella sua corretta funzione di strumento, anziché fine, la tecnologia in quella sua propria di arnese, e non sostituto, dell’uomo, la libertà modellata dalla responsabilità, non dalla sopraffazione dell’altro.

I confini tra le civiltà sono solo mentali, artifizi di una politica incapace di vedere lontano. Viceversa i bisogni reali, le aspirazioni, i sogni sono gli stessi per tutti gli umani. L’unico confine è quello dell’identità, nel senso più dinamico ed elastico del termine, il lungo cammino che ha condotto ogni popolo ad essere ciò che è e a diventare ciò che diviene, in una relazione interattiva nei confronti del diverso da sé. Si tratta di un’idea nuova di confine ed insieme vecchissima perché propria di civiltà scomparse quali quelle di Celti ed Etruschi, per i quali era questo un luogo sacro di incontro tra i popoli per stingere patti e rinnovare alleanze.

Una canzone di una giovane e poco conosciuta autrice friulana (Laura Furci, codroipese) dice che la cosa più nuova è la più vecchia. Qualcosa mi suggerisce che abbia ragione e che la profezia altro non sia che guardare attraverso l’apparenza delle cose, per cogliere ciò che, più che vecchio, esiste da sempre ed è quindi sempre nuovo.

6 luglio2011

mercoledì 30 maggio 2012

Interpellanza di Lista Progetto in merito alla copertura dei fossi nelle campagne del Comune

Partendo dalla considerazione che in più di un'occasione, durante le sedute del Consiglio comunale e della Giunta - almeno fintanto che vi partecipava il cons. Donato - ed i colloqui informali con i colleghi consiglieri, è stato evidenziato il problema della copertura indiscriminata dei fossi nelle zone rurali del Comune, non da ultima quella oggetto di intervento di trasformazione irrigua, nei pressi dell'abitato di Villaorba;
Non essendo ancora chiaro come possa essere armonizzata alle esigenze di tutela delle caratteristiche geomorfologiche delle nostre campagne, la normativa che prevede la facoltà di movimentare un quantitativo di terra delle dimensioni di 2000 metri cubi, in regime di edilizia libera;
Avendo sentito in più di una circostanza l'ass. Pulina ed il cons. Tavano sostenere la necessità di adeguare il vigente regolamento di polizia rurale, sulla base di un più volte richiamato schema o modello guida, predisposto dal Consorzio di bonifica Ledra-Tagliamento;
Non avendo, allo stato attuale, constatato alcun intervento a riguardo;
Approvando l'invito a segnalare i casi di comportamento illecito ravvisabili nelle nostre campagne;
Ascoltati gli interventi di alcuni consiglieri, che in diverse occasioni hanno pubblicamente, durante le sedute del Consiglio Comunale, indicato, in termini puntuali, episodi di copertura dei fossi;
Considerato inoltre che, durante la discussione del punto all'ordine del giorno dell'ultimo Consiglio Comunale, avente ad oggetto la trasformazione irrigua del secondo lotto del progetto realizzato dal Consorzio di bonifica Ledra-Tagliamento, sono stati segnalati alcuni casi di possibile violazione delle norme disciplinanti l'attività agricola.

INTERPELLIAMO IL SINDACO PER SAPERE
  1. se siano stati posti in essere accertamenti puntuali, tesi a verificare se gli episodi di copertura dei fossi segnalati siano effettive fattispecie delittuose o se gli interventi siano stati compiuti nel rispetto della specifica normativa
  2. se, in ipotesi di fattispecie delittuosa, abbia provveduto alla denuncia alle autorità competenti, nella sua veste di pubblico ufficiale
  3. se alla luce di un'inderogabile, a nostro avviso, necessità di tutelare il paesaggio rurale, sia dal punto di vista ambientale che storico, pur nella salvaguardia degli interessi degli operatori economici, intenda provvedere ad una revisione del citato regolamento di polizia rurale, alla redazione di un piano di intervento operativo ed alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica
I Consiglieri di Lista Progetto

Marco Del Negro
Marco Donato
Annalisa Venir


Mozione di Lista Progetto per la dotazione degli impianti sportivi del Comune di DEFIBRILLATORI AUTOMATICI

IL CONSIGLIO COMUNALE
VISTO l'articolo 43 del D.Lgs 267/00, l'art. 21 dello Statuto comunale e l'art 26 del Regolamento del Consiglio comunale che disciplinano i poteri del consigliere comunale. Nello specifico ove riguardino la facoltà di proporre mozioni attraverso le quali il Consiglio comunale impegna il Sindaco ad una certa azione amministrativa

VISTO l'interesse superiore, cui una Pubblica amministrazione deve tendere, che si estrinseca nella tutela della salute dei cittadini in ogni ambito sociale ed in ogni specifica occupazione lavorativa o familiare

TENUTO CONTO della drammatica scomparsa del calciatore Pier Mario Morosini, deceduto il 14.04.12 a Pescara, durante una partita del campionato di calcio di Serie B

CONSIDERATO che la morte cardiaca improvvisa è una delle cause principali di mortalità e che un'altissima percentuale di soggetti colpiti da arresto cardiaco improvviso non sopravvive

CONSIDERATO che il defibrillatore semi-automatico esterno rappresenta l'unico strumento in grado di salvare la vita di una persona colpita da arresto cardiaco e che la probabilità di intervenire con successo sono legate all'immediata disponibilità dell'apparecchio e di una persona che sappia usarlo correttamente.

CONSIDERATO che un breve e semplice corso consente a chiunque di utilizzare un defibrillatore ed essere formato sulle tecniche di rianimazione riconosciute a livello internazionale

CONSTATATO che nel territorio del Comune di Basiliano operano diverse associazioni sportive che offrono la possibilità a decine atleti di svolgere la loro attività presso strutture pubbliche e private

RITENUTO opportuno garantire che l'attività sportiva si svolga nella massima sicurezza e che, in caso di emergenze, i soccorsi siano quanto più immediati possibile.
Tutto ciò premesso
IMPEGNA IL SINDACO A 
  1. dotare, nel più breve tempo possibile, ogni impianto sportivo, sia esso pubblico o privato, di un defibrillatore semi-automatico esterno e di un kit di primo soccorso contenente i dispositivi salva vita idonei ad un rapido intervento di soccorso
  2. individuare quali siano le competenze necessarie all'utilizzo dei suddetti dispositivi
  3. programmare, di concerto con le associazioni interessate, il percorso formativo cui far partecipare un numero idoneo di soggetti cui spetterà il compito di intervenire in caso di necessità
  4. riferire al Consiglio comunale in merito ai risultati raggiunti
F.to i Consiglieri comunali del Gruppo Lista Progetto
Marco Del Negro
Marco Donato
Annalisa Venir

Interpellanza di Lista Progetto in merito alle celebrazioni della Festa della Liberazione

Il fondamento della libertà democratica di cui ogni cittadino può godere nel territorio della Repubblica italiana, compreso quello di vedersi amministrati da soggetti guidati nella loro azione dalla certezza del diritto, come voluto da un organo rappresentativo eletto a suffragio universale, risiede nelle conquiste della lotta, in senso lato, condotta da uomini e donne spinti dalla volontà di slegare il proprio destino alle volontà di un regime assoluto come quello fascista. La differenza tra gli anni della dittatura mussoliniana e gli anni succeduti alla fine della seconda guerra mondiale risiede nella rinnovata libertà di essere parte delle sorti di un Paese. Nel bene e nel male, gli italiani sono diventati artefici del loro futuro solo dopo la seconda guerra mondiale.

Il 25 aprile dovrebbe essere la festa di tutti coloro i quali si riconoscono nei valori acquisiti dopo la liberazione dal fascismo. Il diritto di esprimere il proprio pensiero, il valore delle istituzioni rappresentative, il diritto e dovere di occuparsi, tutti, del bene pubblico. Se tradotto in un linguaggio moderno, il 25 aprile diventa l'occasione per ricordare la data fondativa della democrazia italiana. Chi ritiene invece che sia un appuntamento per la propaganda nostalgica di alcuni gruppi politici, disconosce il sacrificio di tanti uomini e donne, di ogni età ed estrazione sociale, di ogni credo politico e di ogni spinta emotiva.

Il 25 aprile è la festa di ogni paese e di ogni cittadino. L'occasione in cui ogni amministratore pubblico deve riflettere sulle ragioni del proprio impegno e rinnovare il giuramento, pronunciato in sede di insediamento, di prestare sempre il massimo rispetto nei confronti dello Repubblica e della Costituzione che ne rappresenta il massimo compimento.

Il Comune di Basiliano ha istituzionalizzato le celebrazioni per il 4 novembre ed il 2 giugno. Ferma restando la convinzione che tali ricorrenze meritino il dovuto tributo e rispetto, osservo che il ruolo della seconda è importante solo se considerato alla luce del passato regime dittatoriale cui la monarchia sabauda ha prestato il destro. Aggiungiamo anche che la Costituzione consegnata dal Sindaco ai neomaggiorenni del nostro Comune non avrebbe avuto la forza che tutti le riconoscono se non fosse nata grazie alla spinta delle lotte per la liberazione d'Italia.

Sulla base di tali considerazioni, il Gruppo consiliare Lista Progetto, ai sensi dell'art. 43 del D. Lgs. 267/00, dell'art. 21 dello Statuto comunale e dell'art. 21 del Regolamento del Consiglio comunale, avanza la presente interpellanza per conoscere le ragioni per cui il Sindaco non ha inteso celebrare pubblicamente la festa della Liberazione nel Comune di Basiliano durante gli anni del suo mandato amministrativo. Chiediamo quindi se nella scelta vi sia la convinzione che festeggiare il 25 aprile equivalga a dichiarare la propria adesione ad una particolare visione storico politica. Ricordando al Sindaco che nel 2011 Lista Progetto ha organizzato un incontro cui hanno partecipato alcuni testimoni diretti delle tragedie degli anni '40, chiediamo se ritenga che tali gesta non meritino il giusto riconoscimento. Chiediamo infine quali siano i sentimenti del Sindaco e della sua nuova maggioranza di fronte al ricordo della Liberazione d'Italia dal nazifascismo.

Cordialmente

I Consiglieri di Lista Progetto

Marco Del Negro
Marco Donato
Annalisa Venir

martedì 29 maggio 2012

Ideologie non più adatte - di Pier Giorgio Micelli

Raccontava mia madre, nata nel 1925 in Trentino, che nella sua infanzia l’eroe Cesare Battisti era definito un traditore. Ne deduco che se la guerra ’15-’18 fosse finita diversamente, ipotesi non troppo remota, i libri di storia sarebbero forse allineati con quella definizione. Qualche anno più tardi, dopo l’8 settembre ’43, i tedeschi, nei loro comunicati, chiamavano banditi i partigiani italiani. Di nuovo: se la guerra fosse finita diversamente, ipotesi questa volta più lontana, staremmo a parlare di un’altra storia.
Ho seguito con interesse il dibattito che ha animato recentemente anche questa rubrica sui temi della resistenza, della lotta partigiana, dell’eccidio di Porzius, intavolato a distanza tra testimoni, reduci, protagonisti, studiosi o gente comune. Appartengo di gran lunga a quest’ ultima categoria; all’epoca non ero nemmeno nelle intenzioni dei miei genitori e sono cresciuto con un’idea retorica di quel periodo, frutto dell’ambiente culturale in cui mi sono formato (che non mi vergogno a definire più catto che comunista). Alla luce di una maggiore documentazione, l’opinione che mi sono fatto della resistenza, se si può moralmente parlare di vittoria dopo una guerra, è che tutti ne siano usciti vincitori. A partire dalle due fazioni partigiane: i partiti politici che dalla clandestinità ne ispiravano l’azione hanno occupato l’ex stato fascista dopo esserselo spartito più o meno equamente. Ma anche i repubblichini di Salò hanno trovato posto nel nuovo ordine sociale e lo stesso duce, agli occhi degli strateghi alleati di parte occidentale poteva tornare utile per gli equilibri dell’Europa che si andava delineando: essendo l’Italia ai confini con il blocco filo- sovietico, era gradita dai coreografi politici anglo-americani una continuità con il vecchio regime, magari dopo un bel discorso di scuse alla radio. L’ipotesi non è piaciuta ed è stata resa impraticabile nei modi che si sanno.
Ponendomi oggi fuori da quelle logiche, al riparo del tempo trascorso, mi sento di dire che tutte le ideologie che animavano le coscienze di quei tempi non sono più adatte a leggere la mutata società di oggi. Se la caduta del muro di Berlino ha sancito la fine del comunismo per bancarotta, la civiltà dei consumi e dell’edonismo (per citare Pasolini, la cui assenza è un grido) ha portato ad ancora più profonde diseguaglianze tra le popolazioni del pianeta, ammalate di miseria al sud e abbondanza al nord; né godono di miglior salute le chiese storiche –islamiche, ebraiche o cristiane che siano- che a me paiono bellissimi contenitori di una sostanza sempre più inconsistente e lontana dall’insegnamento dei maestri che le hanno fondate. Sullo sfondo questo mondo mutato, multirazziale e globalizzato, dove il campo di battaglia è il pianeta intero e la posta in palio la sopravvivenza stessa della razza umana in una condizione di pacifica convivenza nella diversità di culture, sentire religioso, stile di vita, usi e costumi. E questo non può prescindere da un’equa spartizione delle risorse, perché è immorale che una ristretta elite di umanità (la nostra, per inciso) fruisca della maggior parte dei beni disponibili, mentre una grossa fetta della popolazione non abbia di che sfamarsi. E questo è noto fin nelle steppe dell’Asia centrale dove qualcuno ha una tv satellitare e l’immagine dell’occidente che ne ricava, vera o falsa che sia, è appetitosa: ecco quindi questo colonialismo al contrario cui stiamo assistendo da un po’, dove coloni e indigeni si sono scambiati i ruoli in una sorta di balletto planetario. Basterà l’abbaiare xenofobo contro chi si avvicina al cortile a fermare tutto questo? Ho qualche dubbio, ma sono certo che la Terra abbia di che sfamare tutti i suoi inquilini, qualora questi lo vogliano.
L’umanità ha già dimostrato la sua abilità nell’arte della guerra: una macchina perfetta per creare posti di lavoro nei momenti di crisi; ridurre il numero degli umani quando ce ne son troppi, dicevano i futuristi i primi anni del secolo scorso; anche una valvola di sfogo per le tensioni sociali e la naturale aggressività dell’uomo…ma nell’autunno di quest’epoca, non vi pare ci si possa aspettare una primavera differente? Non vi pare il momento di scrivere un’altra storia sulle invisibili pagine di questo mondo, ancora capace di creare la bellezza di un fiore, la sorpresa di una stella o la vastità di un tramonto? È la storia di una nuova resistenza mondiale, che tutti siamo chiamati a combattere, dove il nemico non è più fuori da noi stessi, di un’altra nazione, ideologia, razza, ma dentro, perché il principale avversario dell’uomo oggi è l’uomo stesso. E se dentro ognuno di noi si trova il problema, dove credete sia la soluzione?

(Lettera al direttore inviata al Messaggero Veneto il 18 agosto 2009)


lunedì 28 maggio 2012

Ottimo riscontro tra i cittadini di Orgnano!!!

Siamo pienamente soddisfatti della riuscita dell'incontro organizzato giovedì 24 maggio, presso l'agriturismo al Marangon. L'ottima affluenza è un segnale del fatto che la popolazione ha bisogno di conoscere i fatti ed avere la possibilità di esprimere il suo disagio. Dal nostro punto di vista, è stata rimarcata la convinzione che di quanto successo in Comune di Basiliano, dopo la cacciata di Lista Progetto, se ne sappia davvero poco.
Vi è stata, in questi mesi, un'esplicità volontà di minimizzare quanto avvenuto, attraverso un'abile manovra di disinformazione. Chi aveva una pur vaga conoscenza delle scelte del Sindaco era stato portato a credere che fossero azioni determinate dalla scarsa affidabilità dei tre giovani Consiglieri di Lista Progetto. Credo che venerdì sera abbiamo dimostrato che Lista Progetto sia l'unica speranza che il futuro del Comune di Basiliano sia migliore del presente.
Dopo l'introduzione del capogruppo Del Negro, che ha sintetizzato le ragioni per le quali si è inteso incontrare i cittadini di tutte le frazioni del Comune, la serata si è sviluppata affrontando le problematiche relative all'elettrodotto Redipuglia-Udine ovest, alla Tangenziale Sud, al traffico che attraversa il borgo, alla lottizzazione di prossima realizzazione denominata Borgo al Cjastelut.

domenica 27 maggio 2012

Consiglio Comunale del 29 maggio 2012 - Ordine del giorno

Dopo 2 mesi ritorna l'appuntamento con il Consiglio comunale....chissà cosa avranno combinato in questo periodo i nostri bravi amministratori?


sabato 19 maggio 2012

Il superamento dei limiti - di Pier Giorgio Micelli

Ho quasi cinquant’anni e qualche volta penso. Penso a chi aveva la mia età cinquant’anni fa. Se come me aveva domande da farsi su di sé e sulla realtà che aveva attorno; se le risposte che trovava erano sufficienti; se come io ora penso ad essi, essi pensassero a me e immaginavano quale mai sarebbe stata l’eredità che ne avrei ricevuto.
Ma penso anche ai non ancora nati che avranno 50 anni fra cinquant’anni: che eredità lascerò e lascerà loro questa generazione? Cosa si chiederanno e che risposte avranno? Mi penseranno qualche volta?
I miei padri lontani erano a loro volta figli di una civiltà contadina, i cui tempi erano scanditi dal ritmo della natura: mattina-sera, caldo- freddo, estate-inverno, eccetera…la morale e la cultura erano modellate dalla dottrina cristiano-cattolica, vale a dire dal controllo degli impulsi ritenuti deteriori, attraverso l’idea del peccato, inteso come un limite non superabile e un diffuso autoritarismo dello Stato e della Chiesa. Il nemico era rappresentato dal materialismo comunista ed ateo, che dalla Russia aveva raggiunto il Pacifico ad est e, con la seconda guerra mondiale, guadagnava terreno ad ovest.
Sappiamo come sono andate le cose e fa sorridere la considerazione che proprio l’esercito americano ( e non sovietico) spazzò via quella civiltà da cui i nostri padri provenivano. È stata infatti la cultura dei vincitori a fare del limite non più un qualcosa di insuperabile, ma uno stimolo ad andare oltre, incoraggiato dal consumismo e dalla democrazia liberale. Lo stesso fenomeno del ’68 è oggi riletto da qualcuno come espansione più che contestazione del consumismo ed un ulteriore spostamento dell’”insuperabile” limite.
Non do giudizi, solo qualche volta penso e guardo questa esponenziale crescita di un indiscusso benessere fino all’attuale saturazione. Rispetto ai nostri padri, quando sono nato, ho trovato,grazie al loro lavoro, strade asfaltate, diritto allo studio, cibo e abiti a sufficienza, luce ed acqua in casa e poi, via via il frigorifero, la lavatrice, le automobili…ma adesso che ho l’età che avevano loro 50 anni fa, si riporta il ciottolato nelle strade, si importano muratori extra-comunitari, si recuperano rituali smessi, si fanno corsi di restauro, intreccio, rilegatura, danze popolari, mantenimento di lingua e tradizioni: in una parola si piange un morto che abbiamo tutti contribuito ad ammazzare.
Ancora: non do giudizi, ma qualche volta penso agli uomini di domani, che avranno 50 anni fra cinquant’anni. Vorrei leggere questo nostro tempo travagliato con i loro occhi e, anche se le tinte paiono fosche, riuscire a vedere nella morte del bruco la nascita della farfalla, come sanno i saggi.
E vorrei per loro un mondo più lento, riconciliato con se stesso, più attento alla sua natura interiore, oltre che rispettoso di quella esteriore.
Ho quasi 50, da un po’ ho smesso di sentirmi al volante della vita e mi ritengo piuttosto uno strumento di un progetto la cui comprensione non mi è data. Anche la parola crisi, mi dicono, deriva dal greco e significa trasformazione.

(Lettera al direttore inviata al Messaggero Veneto il 04 giugno 2009)

sabato 12 maggio 2012

Divoratori di terra - Radio Onde Furlane - in replica SABATO 12.05.12 ore 16.30

Questo pomeriggio, alle ore 16.30, vi sarà la replica della trasmissione di Radio Onde Furlane 90 Mhz "Divoratori di terra".


Divoratori di terra - Radio Onde Furlane

Mercoledì 9 maggio ed in replica sabato 12, su Radio Onde Furlane 90 Mhz, nella trasmissione "Divoratori di terra", si è discusso della lottizzazione di Orgnano e del convegno sul consumo del territorio svolto a Udine, sabato 5 maggio. Interventi di Marco Donato e Marco Del Negro

Cliccando sul link indicato è possibile riascoltare la trasmissione nella sua interezza.
https://vimeo.com/41994680

venerdì 6 aprile 2012

Il ribaltone si è consumato

Nell'ultimo consiglio comunale, la discussione che ha fatto seguito all'esposizione del bilancio di previsione per l'anno 2012, ha evidenziato da parte del Sindaco e di alcuni consiglieri, la totale e preoccupante incapacità di vedere nell'atto tecnico/contabile, la più chiara impronta delle scelte per il futuro di una maggioranza. A fronte degli interventi di Lista Progetto e di un paio di consiglieri di opposizione, il Sindaco, il capogruppo di IC Tavano ed il neo-assunto Monai, hanno contrapposto analisi basate quasi interamente su quanto realizzato in passato e che verrà quasi integralmente riproposto nel 2012. Mi sembra che la crisi rappresenti un utile paravento per un Sindaco che non ha la minima idea di come la sua attività possa prescindere dalla crisi del settore edile. Inoltre, la prontezza con cui una crisi della maggioranza ha animato la sete di visibilità di certi soggetti ha dell'incredibile. Quello che  addolora chi, come noi, ha creduto che Roberto Micelli fosse una persona onesta e retta è constatare che si sia abbassato a ricercare il supporto di chi avrebbe in realtà dovuto controllare il suo operato. I due transfughi avrebbero, per il loro ruolo di oppositori, garantire quel requisito democratico che risiede nella consapevolezza, in capo a chi amministra, di non potersi spingere oltre un certo livello. A Basiliano, maggioranza ed opposizione non esistono più. Di certo non quelle volute dagli elettori. Constatiamo che giuridicamente il giochetto tiene, e che dal punto di vista politico a tutto si può mettere una toppa, non tolleriamo però che questo gioco di poltrone venga fatto passare per normale confronto politico. Bisogna che la popolazione sappia che Roberto Micelli e la sua maggioranza hanno tradito il voto dei cittadini, sono venuti meno alle responsabilità assunte in sede di elezioni e, continuando ad amministrare in questo modo miope, arrecheranno un danno irreparabile al Comune di Basiliano.

venerdì 16 marzo 2012

Verbale di deliberazione del Consiglio comunale - PAC Orgnano

Cliccando sul link riportato potrete consultare il sito del Comune di Basiliano, alla pagine in cui sono pubblicate le delibere nella versione integrale.

Deliberazione Consiglio Comunale - PAC Orgnano

mercoledì 14 marzo 2012

In provincia di Udine 7 ettari di nuova lottizzazione - Emilio Gottardo - Legambiente

Riportiamo l'articolo scritto da Emilio Gottardo e pubblicato dal Forum italiano dei movimenti per la terra ed il paesaggio - Salviamo il paesaggio (link diretto al sito del Forum)

Una mega lottizzazione di circa 7 ettari (70 mila metri quadrati di residenza) sta per prendere il via ai piedi di uno dei più bei luoghi dal punto di vista paesaggistico, ma anche geologico e storico-archeologico del comune di Basiliano in provincia di Udine. Precisamente nella frazione di Orgnano, la zona cosiddetta “Braida di Casa”, un’area contigua di ottima fertilità naturale, attorno al colle denominato “Il Cjastelut”, vedrà l’insediamento di un villaggio esclusivo con abitazioni che nelle intenzioni del proponente (leggasi: speculatore edilizio) dovrebbero essere destinate a ricchi.
La frazione è un borgo di origine antica che recentemente è stato oggetto di una pregevole opera di recupero e valorizzazione grazie a fondi pubblici europei e comunali. La presenza del colle in questione, rara emergenza altimetrica nella vasta pianura friulana, con la sua area circostante è complementare alla bellezza del borgo e ora sta per essere definitivamente compromessa.
In più, al fine di agevolare l’accesso al nuovo insediamento abitativo, viene stravolta, anziché essere preservata, anche una delle strade più belle dal punto di vista paesaggistico del territorio in questione, quale via “Barbecjan”, una via quasi incassata, in mezzo a una bellissima area boscata che verrà abbattuta al fine di consentire il raddoppio della carreggiata per agevolare l’accesso alla nuova area rsidenziale.
A fronte di tutto questo il sindaco, ha accelerato e ultimato i tempi del percorso amministrativo necessario per consentire al più presto, all’unico proponente, un noto immobiliarista della zona, l’inizio dei lavori, incurante di tutte le conseguenze negative non solo di tipo paesaggistico ambientale, ma anche di opportunità economico/amministrativa nella localizzazione dei nuovi potenziali abitanti del suo comune.
In più su questa vicenda, c’è stata la sua rottura unilaterale con una delle due liste civiche che è stata determinante per il suo insediamento a primo cittadino e che in più occasioni aveva manifestato la sua contrarietà a tale intervento. Risultato: miniribaltone in consiglio comunale con il sindaco privo di maggioranza che si accorda con due consiglieri dell’opposizione per tirare avanti!

Emilio Gottardo


lunedì 27 febbraio 2012

Obiettivo 1 - AMBIENTE - Orgnano

Dopo le recenti decisioni del Consiglio Comunale (vedi resoconto...), il progetto Borgo Cjastelut, ad Orgnano, avrà il suo corso nei prossimi anni. Lista Progetto ha tenuto una posizione precisa dettata dalla consapevolezza che certe scelte, prese con superficialità oggi, possano avere ripercussioni negative nel futuro. Per questa ragione, gettando le basi del nostro futuro impegno amministrativo, vogliamo proseguire nell'attività di studio e di riflessione sulle tematiche della salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio. Il progetto sul borgo di Orgnano ci offre la possibilità di discutere in termini concreti, immaginando quali possano essere le ripercussioni reali di interventi voluti per ragioni economiche e politiche. Non si tratta di disconoscere la volontà degli Orgnanesi. Rispettiamo la loro speranza che un intervento edilizio di questa natura possa favorire la rinascita del paese. Siamo però convinti che lo sviluppo di un borgo non debba passare attraverso la costruzione di villaggi residenziali esclusivi, alla sua periferia, bensì debba tendere alla rivalorizzazione del centro, e dell'ambiente rurale, e mirare a richiamare visitatori, attratti dalle bellezze del luogo. Interventi di sviluppo del turismo ambientale potranno essere, un domani, strumento per attrarre investitori che vogliano valorizzare realmente il borgo e non gettare fumo negli occhi con facili promesse di progresso.
La carrellata di immagini che segue illustra alcuni scorci dell'area interessata dall'intervento. 





mercoledì 22 febbraio 2012

Il Consiglio della vergogna!!!

Il Consiglio comunale, tenutosi giovedì 9 febbraio, ha evidenziato la totale incapacità del Sindaco Micelli di gestire una situazione che, partita da normali divergenze interne alla maggioranza, è diventata un vero insulto alle regole democratiche ed al buon nome del Comune. La discussione sul PAC di Orgnano è stata una performance teatrale di basso livello che ha visto, come attori protagonisti, il Sindaco ed i due componenti del PDL, con un nutrito numero di spettatori non paganti ed uno sparuto gruppetto di consiglieri comunali allibiti, almeno noi di Lista Progetto, di fronte alla desolante messinscena. L’intervento del consigliere Rosso non può essere assolutamente valutato per i soli caratteri tecnici; è bensì la maschera dietro la quale Sindaco e PDL hanno voluto giustificare un accordo già definito, che non potrà restare a lungo allo stato informale e che dovrà quindi assumere una precisa valenza politica. In cambio di alcune modifiche, irrilevanti ai fini dell'intero progetto, i due consiglieri del PDL hanno votato a favore, garantendo, con la sopravvivenza di una maggioranza priva di numeri legittimi, una futura accondiscendenza alle volontà del Sindaco. Ad ulteriore riprova rilevano la sicurezza e velocità con la quale, gli stessi, hanno respinto le due proposte di cambiamento avanzate da Lista Progetto, compiacendo così un Micelli apparso quasi spaventato da modifiche tese a rafforzare le garanzie per l'amministrazione e garantire una maggior tutela del paesaggio.
Superata questa fase, e messo in archivio, almeno formalmente, il delicato passaggio della mega lottizzazione di Orgnano, ora il Sindaco continuerà ad amministrare Basiliano in una situazione di massima incertezza. Preoccupa il pieno disinteresse del Sindaco per il voto popolare, la sua arroganza nel linguaggio e nei comportamenti ed il suo non essere in grado di comprendere il ruolo pubblico che è stato chiamato a ricoprire, confondendolo spesso con le modalità di azione che era abituato a tenere nel privato. L'inerzia ed il disinteresse del primo cittadino, in certi campi dell'attività amministrativa, culturale sociale ed ambientale, è il segnale più evidente della necessità che Micelli ed il suo gruppo si facciano da parte. Basiliano ha bisogno di un cambiamento radicale della sua classe dirigente per rispondere al meglio a sfide future che richiederanno competenza, passione ed una mentalità nuova, capace di guardare avanti e non accontentarsi di quanto è stato fatto in passato.

lunedì 20 febbraio 2012

Cemento - Presadiretta - 12 febbraio 2012

Riportiamo il link al sito del programma di Rai 3. Nella puntata del 12.02.12 è stato trattato il tema della cementificazione selvaggia e del consumo incontrollato di suolo .

Rai Tre Presadiretta - 12 febbraio 2012

sabato 18 febbraio 2012

Considerazioni in merito alle dichiarazioni del Sindaco di Basiliano, pubblicate sul Messaggero Veneto del 29.01.2012

Sul Messaggero Veneto del 29 gennaio scorso è stato pubblicato un articolo che illustrava il punto di vista di Roberto Micelli, sindaco di Basiliano, in merito alla sua recente decisione di privarsi del supporto di Lista Progetto, una delle due liste civiche con cui si è presentato alle elezioni del 2009.
Stonano le parole con cui Micelli, nella parte conclusiva del suo intervento, chiede senso di responsabilità ai Consiglieri comunali, dal momento che è stato lui stesso a mettere a rischio la stabilità amministrativa di Basiliano, decidendo la rottura con Lista Progetto, nonostante questa, con i suoi 540 voti, abbia contribuito al suo successo elettorale.
Il Sindaco sembra chiedere ai signori Consiglieri d'opposizione un atteggiamento di fiducia incondizionata (responsabilità) che riporta la memoria alle passate vicissitudini del Parlamento nazionale. Tuttavia, se avesse avuto a cuore la continuità dell'attività amministrativa, per affrontare, come dice, le difficoltà economico-sociali future, non si sarebbe privato proprio dell'assessore al bilancio, che più gli garantiva affidabilità nella gestione dei conti pubblici. La mia opinione è che il Sindaco abbia voluto la crisi ed ora, nascondendosi dietro la richiesta di responsabilità avanzata ai Consiglieri di opposizione, intenda giustificare agli occhi della cittadinanza un possibile passaggio di alcuni di questi in maggioranza; o la loro accondiscendenza di fronte a certe scelte amministrative a lui particolarmente care. Di certo, allo stato attuale, il Sindaco si trova senza una maggioranza legittimamente votata e, con preoccupante arroganza politica, pretende di giustificare la sua scelta dietro la misera testimonianza di un irrisolvibile deterioramento dei rapporti tra i due gruppi.
Micelli forse dimentica che né in Giunta né in Consiglio, i rappresentanti di Lista Progetto hanno mai votato contro ad un singolo provvedimento proposto. Mi chiedo quindi quale ragione abbia condotto ad una simile decisione. A mio avviso è facile ricondurre tutta la vicenda alla necessità di far approvare alcuni interventi, tra i quali spicca il progetto di Orgnano, e non dover, in futuro, rendere conto di certe scelte urbanistiche controverse a chi può esprimere voce di dissenso. Ritengo infine che sia opportuno che il Sindaco rilegga il programma amministrativo proposto agli elettori. Non troverà alcun punto in merito al quale Lista Progetto si sia espressa pubblicamente in modo contrario. Il problema è semmai capire quanto sia rimasto di quei propositi. Anche a Basiliano, come altrove, i programmi si lasciano scrivere e la coerenza non è un valore assoluto.